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Torino candidata per le Olimpiadi degli Scacchi 2006

Comunicato Stampa
6 novembre 2002


A Bled, in Slovenia, dal 9 all'11 novembre, verrà designata la città dove si svolgeranno le Olimpiadi degli scacchi 2006. Torino, Hyderabad (India) e Tallin (Estonia) le candidate.
La più grande avventura in tutta la storia della Società Scacchistica Torinese è cominciata un giorno di dicembre dello scorso anno. Un po' sogno, un po' sfida, un po' calcolata progettazione. L'idea era tanto semplice quanto audace: dovendo Torino ospitare nel 2006 le Olimpiadi invernali, e dovendo attrezzarsi organizzativamente per quell'evento, perché non utilizzarne il lavoro e le strutture, la capacità ricettiva e l'eco internazionale per ospitare, subito dopo, anche le Olimpiadi degli scacchi?
Dal Villaggio olimpico al Centro Stampa, tutto quanto occorre per accogliere i 2000 giocatori e accompagnatori, i giornali, le televisioni, e il pubblico, sarebbe già pronto, collaudato, a disposizione. Evidenti le economie di scala, rispetto a una città che debba partire da zero.
L'idea è stata pesata, sezionata, analizzata nei pro e nei contro. E grazie all'interessamento di Alvise Zichichi, presidente della Fsi, al sindaco di Torino Sergio Chiamparino che nel maggio scorso ha invitato a Torino i vertici della Fide, al presidente della Regione Enzo Ghigo, alla Presidente della Provincia Mercedes Bresso e agli assessori competenti Elda Tessore e Renato Montabone per il Comune, Ettore Racchelli per la Regione e Silvana Accossato per la Provincia, oggi Torino è una delle tre candidate ad ospitare questo importante appuntamento. Per la candidatura, decisivo anche l'intervento del Presidente della Fiat Paolo Fresco, prestigioso amico della Società Scacchistica Torinese.
A contendere la candidatura torinese sono l'India e l'Estonia.
A decidere l'assegnazione sarà il Congresso mondiale Fide, in programma a Bled fino all'11 novembre in concomitanza con le Olimpiadi 2002. Saranno 162 Federazioni a votare. Il Comitato promotore torinese, subito costituito, sta giocando in questi giorni tutte le sue carte, in favore della nostra città. Una partita giunta alle sue ultime mosse: se si riuscirà a vincerla, si aprirà allora quella ancor più impegnativa, monumentale e affascinante: costruire in modo impeccabile la prima edizione delle Olimpiadi scacchistiche in Italia.
Le prime Olimpiadi degli scacchi, non ancora ufficiali, si svolgono a Parigi nel 1924. Tre anni dopo, nel '27 a Londra, prende il via ufficialmente il campionato a squadre. Per molti anni, fino all'inizio della Seconda Guerra Mondiale, c'è la grande supremazia americana, interrotta nel '39 dai tedeschi che, a Buenos Aires, vincono l'ultima Olimpiade prima del conflitto.
Riprendono nel '50 a Dubrovnik in Jugoslavia e sono proprio i padroni di casa ad aggiudicarsi la vittoria. Per più di vent'anni, dal '52 al '74, le Olimpiadi registrano il predominio assoluto dell'Unione Sovietica, interrotto nel '76 dagli Stati Uniti che si aggiudicano quelle di Haifa, dove però manca la squadra sovietica. Da allora è ancora l'URSS a dominare la scena, con una pausa nel '78 a Buenos Aires, dove vince l'Ungheria. Anche dopo il crollo dell'Unione Sovietica, la squadra russa riesce a vincere, seppur senza i suoi nomi più famosi.
Oggi si registra un'inversione di tendenza, e le Olimpiadi diventano momento di scontro e di confronto tra i grandi campioni che giocano in prima scacchiera.
E gli italiani? La squadra azzurra è nel tempo migliorata: fino a qualche anno fa alle Olimpiadi partecipavano solo grandi appassionati che nella vita facevano altre professioni. Oggi è formata da professionisti, ma non ha ancora l'ambizione di classificarsi ai primi posti.


35th Chess Olympiad, Bled, Slovenia
Sito ufficiale del 73° congresso FIDE 25.ott - 11.nov 2002


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