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(Da La Stampa del 11/11/2002 Sezione: Torino cronaca Pag. 14)

IERI L´ASSEGNAZIONE IN SLOVENIA: SCONFITTA LA CONCORRENZA ESTONE
Anno 2006, un´altra Olimpiade per Torino
Alla città la rassegna mondiale degli scacchi



Torino ha dato scacco matto all´India e all´Estonia. Dopo essersi aggiudicata le Olimpiadi del 2006 (e quelle di Architettura del 2008), la sua vocazione a cinque cerchi ha trovato ieri un´ulteriore, prestigiosa conferma. A mezzogiorno in punto, a Bled, in Slovenia, la candidatura della città della Mole per ospitare nell´autunno del 2006 le Olimpiadi di Scacchi ha avuto la meglio su quella dell´India (New Dehli si è ritirata) e su quella dell´Estonia rappresentata dalla città di Tallin. Torino ha ottenuto 158 voti contro i 12 andati alla rivale estone, una vittoria più che netta dovuta anche, e soprattutto, al ritiro dell´avversaria più accreditata, l´India che ha deciso di spostare la sua candidatura al 2008. «Anche perché hanno visto che per loro si metteva piuttosto male» ha commentato un´entusiasta Michele Cordara, presidente dell´Associazione Scacchistica torinese, il «Castellani della situazione», colui cioè che ha seguito, dal gennaio scorso, passo dopo passo - sino alla vittoria di ieri - la scommessa della nostra città. La sua associazione ha sfornato, e continua a sfornare campioni, da Tiziana Barbiso (due volte tricolore) al giovane Emanuele Lo Curto. «Sì, la nostra associazione - spiega lusingato il presidente - è fra le più quotate d´Italia è per questo motivo che fin dall´inizio non ci sono stati dubbi e la Federazione ha scelto, fra tutte le candidature italiane possibili, Torino». Un nuovo, grande successo per la città, dunque, in grado di proiettarla sotto i riflettori internazionali e muovere un giro d´affari da 5 milioni di euro. In un anno specialissimo, poi, il 2006, che per l´occasione avrà addirittura dieci cerchi: a febbraio grazie alla disputa di sport invernali e a settembre (la data proposta è 29 settembre-14 ottobre) con quello «sport della mente», gli scacchi, che costrano anche un notevolke dispendio fisico ma che il Coni si ostina a ritenere soltanto un gioco. È la prima volta che la massima manifestazione della Fide arriva in Italia. Grazie a questo prestigioso appuntamento, nell´autunno del 2006 sbarcheranno sotto la Mole le squadre di circa 150 nazioni per un totale di circa 1800 giocatori. Dove si disputeranno le partite? Le possibilità sono due: Torino Esposizioni e il Lingotto. «Questo traguardo - ha commentato a caldo il presidente Cordara - è stata ottenuta grazie al contributo essenziale del Comune di Torino, della Regione Piemonte e della Provincia che hanno subito sostenuto la candidatura presso la Federazione Scacchistica Italiana e alcuni partner privati. E poi, naturalmente, la scia dei Giochi Invernali ha rappresentato un´altra carta a nostro favore». A lavorare dietro le quinte di una vittoria che comunque non ha precedenti, grandi appassionati della scacchiera, come - per fare un esempio fra i più determinanti - il chirurgo Michele Zocchi, che ha creato a sostegno dell´evento un comitato promotore che lui definisce «di retroguardia»: «Ho contattato appassionati scacchisti come Paolo Fresco - spiega lui, che è anche papà di una giovane promessa, Lorenzo - e personalità ormai esperte degli eventi olimpici come Evelina Christillin. Che dire ora? Abbiamo avuto ragione a crederci subito».
E, sin dall´inizio, forse per primi, ci hanno creduto gli enti locali, come spiega, non appena appresa la notizia il sindaco Chiamparino: «Un´altra conferma che la nostra città ha mille, nuove e sempre più diversificate risorse. L´evento scacchistico sotto la Mole rappresenta un altro palcoscenico internazionale che potrà costituire un volano turistico ed economico per la città». Anche il presidente della Regione Enzo Ghigo è molto soddisfatto: «Questa vittoria si può catalogare a pieno titolo fra gli effetti positivi delle Olimpiadi invernali che noi consideriamo un punto di svolta per ridisegnare il futuro della nostra città. Scopriamo ancora una volta che le vocazioni di Torino sono tante e per certi versi inattese». In effetti, di eventi di questo tipo (sportivi e non), ormai la città ne ha collezionati un discreto numero. A elencarli, pensa l´assessore allo Sport Renato Montabone che tanto ha lavorato a che Torino ottenesse la vittoria di ieri: «Le Universiadi del 2007, il campionato mondiale di bocce del 2005, quello di motocross nel 2004: ormai il calendario è davvero fitto».
Emanuela Minucci



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