en passant

la rivista bimestrale della Società Scacchistica Torinese

N. 51 Gennaio 1998

 

I SEI MESI CHE SCONVOLSERO L'ELO

Il "caso Ricca" sta agitando le acque dello scacchismo italiano. Guadagnare 870 punti Elo in un semestre, in effetti, non è impresa da passare inosservata. In queste pagine lo stesso Ricca (torinese, socio vitalizio Sst) racconta la sua memorabile avventura. A seguire, una nostra intervista al presidente Fsi Alvise Zichichi e un commento del popolarissimo arbitro internazionale Lanfranco Bombelli. Per finire ospitiamo l'opinione di un nostro iscritto che ci ha chiesto di intervenire nella discussione, a testimonianza di quanto, anche nel nostro circolo, si siano accese le reazioni.

 

Quando, a fine dicembre 1997, è stata elaborata la nuova graduatoria scacchistica nazionale quello che è apparso ha fatto l’effetto di un colpo alla bocca dello stomaco. Al primo posto, infatti, davanti ai ben noti nomi di Efimov, Godena, D’Amore, Bellini, Arlandi e compagnia cantante, faceva orrida mostra, con un punteggio Elo clamoroso di 2579, l’ex-candidato maestro Roberto Ricca che, alla non certo verdissima età di 38 anni, non poteva -per la forza di gioco sino ad allora dimostrata- né doveva -per mere ragioni di decoro- essere in quella posizione.

La Federazione Scacchistica Italiana, in effetti, lo ha immediatamente tolto, considerando il suo punteggio anomalo e ponendolo sub-judice nella speranza che qualche ulteriore indagine arrivasse a scoprire il grossolano errore che aveva generato quella turbolenza.

Non si trattava però di errore. Né dell’improvviso risveglio di un talento rimasto per anni sopito. Si è trattato semplicemente di un colossale buco nel regolamento che io, Roberto Ricca, ho avuto la fortuna e la pazienza di poter mettere in così clamorosa evidenza.

Ho appurato, infatti, che per diventare il numero uno nella classifica Elo nazionale non occorre saper giocare bene a scacchi; è sufficiente giocare male e farlo, il giocare e il male, molto, molto spesso.

Come ho fatto io in questo incredibile 1997.

Fino allo scorso anno la mia carriera scacchistica non consisteva di alcunché degno di essere particolarmente ricordato: candidato maestro nel 1984, avevo superato una prima volta i 2000 punti l’anno successivo e, dopo qualche alto e basso, avevo finito per installarmi nella parte alta dei 2000 punti. Per sette anni, infatti, il mio punteggio si manteneva tra i 2045 e i 2093 punti, segno questo di ammirevole consistenza o, sotto diverso punto di vista, di aurea mediocrità.

Il 1997 sembrava un anno come gli altri. Avevo un punteggio reale di 2051, ma virtualmente ero a 2072, dato che erano da aggiungere altri 21 punti ottenuti nel dicembre 1996. Il mio primo torneo fu a Bologna, in gennaio, un discreto torneo (tre punti su sei). Mi trovai all’ultimo turno a giocarmi la norma. Avessi vinto, avrei superato quota 2100, come già avevo fatto in passato durante il corso di un torneo, ma mai alla fine dello stesso. Invece persi e il mio punteggio si fissò a 2081 punti virtuali.

Un paio di settimane dopo, a Milano, ebbi modo di rendermi conto di quanto fosse complesso incrementare il mio punteggio in un torneo Open da 1700+: giocai col coltello tra i denti, feci sei punti su otto, ma a fine torneo mi trovai una variazione negativa: -12.

Un po’ depresso da questo risultato arrivai a quello che poi si è rivelato il momento decisivo della mia storia scacchistica, il torneo al Lido di Camaiore, a metà febbraio.

Forse non affrontai tale torneo (Open 1500+) nelle migliori condizioni psico-fisiche, ma il rimpallo fu micidiale: persi la prima partita per averla giocata allucinantemente male, persi la seconda per la bravura dell’avversario che azzecco‘ tutto, vinsi la terza, poi persi la quarta (in posizione stravinta) e la quinta per il tempo. Mi accordai per la patta nella sesta per fuggire da Camaiore: uno e mezzo su sei affrontando solo seconde nazionali, 126 punti perduti. Crollai a 1943.

Era dal 1985, al mio quinto torneo magistrale, che non mi trovavo così in basso!

La "disperazione" fu però di breve durata, giusto il tempo per rendermi conto che la "sventura" di Camaiore poteva essere quella che gli americani chiamano "a blessing in desguise". Liberatomi infatti dal fardello psicologico di dover difendere un punteggio probabilmente indifendibile potevo, forse per la prima volta negli ultimi tre lustri, giocare a scacchi senza minimamente curarmi delle conseguenze. Infatti la cosa peggiore che poteva succedermi era perdere punti Elo. Ma, come dimostra il seguito di questo racconto, perdere punti Elo non è proprio il peggiore dei mali.

I tornei successivi (a Ivrea, Monza e Corsico) li disputai come fossi in una sorta di precampionato e finii per fare negli stessi tutti quegli esperimenti, in particolare quelli su nuovi impianti di gioco, che in passato avevo dedicato ai tornei del circolo.

Capii, ad esempio, che il Controgambetto Lettone non fa per me, una consapevolezza costosetta se è vero che i risultati non poterono che seguire quelle che erano le premesse: sedici partite, una vittoria, nove pareggi, sei sconfitte, per una variazione Elo complessiva di -234, che mi portò a quel punteggio Elo di 1709 che mi fu assegnato a giugno 1997 e con il quale mi sono avventurato nei tornei della seconda metà della stagione scacchistica italiana.

Quando a giugno acquisii anche l’Elo Fide (frutto di tornei disputati nel 1996, oltre a quello di Bologna) mi accorsi che si aprivano per me interessantissime prospettive. Per una norma abbastanza strana presente nel regolamento italiano (che alcune persone che mi hanno incontrato hanno definito con termini che non si possono riportare su carta) io venivo ammesso ai tornei in base al mio Elo Fide (e quindi anche ai Magistrali), ma le variazioni per me (e passi) e per i miei avversari (e questo sembra invece abbastanza insensato) venivano prese sull’Elo Italia. Immaginate quindi il sollazzo di chi doveva affrontare qualcuno con Elo 1709 in un Magistrale! Non posso negare di essermi fatto qualche nemico...

Poiché nel mio intimo sentivo di valere più di 1709 (anche se forse non i 2145 che mi assegnava l’Elo Fide) mi resi rapidamente conto che se il mio reale valore fosse stato qualcosa nel mezzo avrei avuto la possibilità di recuperare molto rapidamente tutti i punti persi nel primo semestre. Mi sarebbe bastato giocare e l’aggiornamento semestrale illimitato avrebbe fatto il resto.

E giocare ho giocato. Accidenti se ho giocato. Anche due partite in posti diversi nello stesso giorno! In tutto il semestre c’è stato soltanto un week-end che non ho dedicato agli scacchi! Ho giocato al Nord, all’Est, al Sud, al Centro; solo le isole possono vantare dei tornei cui Roberto Ricca non abbia preso parte!

Benché il mio rendimento fosse peggiore di quel che avessi potuto prevedere, (tanto che il mio Elo FIDE è sensibilmente diminuito - oggi è 2100), i risultati, dal punto di vista dell’Elo, andavano al di là delle mie iniziali speranze. Eseguiti due calcoli in croce, infatti, appariva lampante come sarebbe stato sciocco mettere limiti al mio procedere.

Diventare Maestro? Un soffio di brezza, obiettivo passato subito in secondo piano.

Ben altre erano le possibilità sulla tavola: potevo fare scoppiare il caso dell’anno.

La tabellina mostra i tornei da me giocati, il tipo e la data degli stessi, la media degli avversari incontrati, i risultati ottenuti, la variazione Elo e il punteggio virtuale che si incrementava ad ogni torneo. Come si può notare, dopo appena quattro tornei, avevo ripreso il punteggio di inizio anno, e anche se mancavo la prima norma di Maestro sia al quinto (la solita maledizione dell’ultimo turno) che al sesto torneo (perché, causa un forfait, avevo disputato solo cinque partite), al settimo, a Marostica, finalmente la prendevo e, poiché avevo passato i 2200 punti, mi sarebbe bastato rimanere al successivo torneo sopra i 2100 punti per diventare Maestro. Dato il punteggio atteso, sarebbe stato sufficiente fare zero su nove! Feci un po’ meglio ad Asti, e con 2288 punti diventai Maestro.

Con ancora un paio di mesi prima del successivo aggiornamento non ebbi dubbi: l’obiettivo erano i 2528 punti con cui Igor Efimov capeggiava la classifica dello scorso semestre.

Il sorpasso è avvenuto proprio in casa di Efimov, a Montecatini, all’ultimo torneo utile, l’unico tra l’altro da me vinto. La sera in cui il torneo si concluse ero soddisfatto: non certo perché credevo di essere il miglior giocatore in Italia, ma perché avevo dimostrato che il sistema di classificazione da noi usato doveva avere veramente delle pecche enormi se poteva permettere ad un pollacchione come me (perché, ovviamente, al di là del punteggio Elo, pollacchione ero e rimango) di diventare il suo miglior rappresentante. Non immaginavo certo quella sera che la Fsi non avrebbe saputo perdere e per ripicca avrebbe posto sub-judice un punteggio che avevo ottenuto seguendo scrupolosamente tutte le regole del gioco.

E senza nemmeno esagerare! Finita la mia "impresa", infatti mi sono messo a fare qualche calcolo e ho scoperto cose decisamente sorprendenti. Se avessi "perso" l’ultima partita giocata a Corsico in maggio, avrei fatto tutta la stagione con 1694 punti (avendo l’Elo Fide avrei comunque potuto giocare gli stessi tornei tranne uno) e avrei finito con un +915 per un totale di 2609! Se avessi perso le ultime tre partite, giocando con 1664 punti ne avrei guadagnati 1002, per un totale di 2676! Avessi giocato per perdere il torneo di Corsico (sei sconfitte invece di cinque patte e un forfait) avrei giocato tutto il secondo semestre con 1604 punti e ne avrei guadagnati ben 1155 (totale 2759). Mi fossi messo di buzzo buono a regalare partite e fossi sceso sino al minimo di 1500 punti, ne avrei guadagnati ben 1380 e ora avrei superato persino Kasparov (ovviamente quello di Kasparov è Elo Fide, probabilmente gestito meglio!).

In sintesi, il sistema attuale è troppo esposto a questi "scherzi" e occorre che la Federazione faccia qualcosa per impedirli giacché essi tolgono in pratica moltissimo significato sia alla graduatoria nazionale che ai titoli. Già, perché, come detto, nel frattempo sono pure diventato Maestro, titolo assolutamente indegno non avendo fatto io nulla -tranne giocare molto- per meritarlo.

E come ho avuto occasione di notare in questi miei giri per l’Italia, non sono affatto il solo ad aver fatto il "colpo", ho infatti avuto modo di conoscere direttamente o indirettamente diverse persone improvvisamente risalite dopo una (auto)re-trocessione. Solo che probabilmente nessuna di esse ha avuto la voglia o il coraggio di arrivare là dove l’errore macroscopico del sistema non poteva non essere notato.

Con gli scacchi, per ora, ho detto stop.

Il mio divertimento è stato grande e devo dir grazie a tutti quelli, e sono stati tanti, che mi hanno incoraggiato durante l’impresa. Il mio caso ha già sollevato clamore. Era quello che volevo, era quello che speravo affinché venga al più presto modificato il modo con cui in Italia è stato applicato il sistema elaborato dal professor Elo.

Roberto Ricca

 

Sarzana (luglio, Magistrale, 2106)
3.5 su 8 +81 1790

Castel Volturno (luglio, Open, 1931)
5.5 su 9 +93 1883

Montecatini (agosto, Magistrale, 2060)
3.5 su 9 +66 1949

Genova (agosto, Open, 1943)
6.5 su 11 +105 2054

Porto S. Giorgio (agosto, 1ª Naz., 1747)
5 su 8 +42 2096

Castellaneta (agosto, Magistrale, 2096)
2 su 5 +36 2132

Marostica (settembre, Magistrale, 2169)
4 su 9 +93 2225

Asti (ottobre, Magistrale, 2022)
4 su 9 +63 2288

Corsico (ottobre,Open FIDE, 2110)
3 su 6 +75 2363

Lucca (ottobre, Open, 1695)
5.5 su 8 +42 2405

Torino (novembre, Open, 1764)
4.5 su 6 +57 2462

Vitinia-Roma (novembre, Open, 1765)
5 su 8 +45 2507

Montecatini (novembre, 1ª/2ª Naz., 1650)
7 su 8 +72 2579

 

Presidente Zichichi, perchè la Federazione ha "congelato" l'Elo di Roberto Ricca, cresciuto attraverso risultati che, torneo dopo torneo, erano stati tutti regolarmente certificati dai rispettivi arbitri federali?

"Perchè una variazione di 800 punti in un semestre è anomala: di fronte a un caso mai verificatosi la Fsi ha il diritto di riflettere, prima di ratificare".

Questa "riflessione" quanto durerà?

"Fino al Consiglio federale di fine febbraio, quando la Commissione tecnica presenterà la sua relazione".

Ciò significa che il risultato sportivo potrebbe anche non essere convalidato?

"Se la Commissione tecnica produrrà argomenti per non convalidarlo, non potremo non tenerne conto".

Lei ha qualche motivo di dubitare del comportamento di Ricca?

"Nessuno".

Lei può farci l'esempio di un caso, uno solo, in cui la Fsi non ratificherebbe l'Elo raggiunto?

"Io no, aspetto come detto la relazione tecnica che dovrà chiarire anche i correttivi per evitare nel futuro la possibilità di conseguire variazioni così abnormi".

Se la Fsi decidesse di non convalidare l'Elo di Ricca, che cosa succederebbe? Lei sarebbe favorevole ad attribuirgli un Elo convenzionale, e quale? O l'Elo del giugno '97, cioè 1709? E lei pensa che il nuovo Elo rappresenterebbe fedelmente la forza del giocatore?

"Non credo ai punteggi convenzionali ma neppure credo che il punteggio di Ricca distingua la reale forza del giocatore, almeno per quello che ha fatto negli anni passati, da domani vedremo...".

A quanto le risulta, si è mai verificata in passato una variazione dell'Elo di un giocatore, sulla quale possano avere influito comportamenti "sospetti" da parte del giocatore?

"Di variazioni di un certo rilievo sono piene le classifiche non solo italiane ma anche straniere, comunque mai di questa entità. Alla Fide stessa non risultano variazioni in un semestre superiori ad un paio di centinaia di punti. Riguardo ai tornei ci sono i verbali di gara degli arbitri: sta a loro controllare e segnalare alla Commissione tecnica eventuali "sospetti" e quando questo si è verificato, anche prima della mia presidenza, si è sempre intervenuto e, ove provata l'irregolarità, emanato provvedimenti".

Michele Cordara

 

 

L’interpretazione italiana del sistema Elo soffre - praticamente da sempre - di pecche strutturali gravissime:

1. L’inseguimento retrogrado al sistema delle categorie, con cui è scientificamente incompatibile. Voler mantenere in vita ambedue le classificazioni può aver giovato sul piano dell’opportunismo politico, certamente ha assassinato il lato tecnico-sportivo. Non sarà un caso se nella maggior parte delle federazioni scacchistiche del mondo la parola "categoria" è quasi intraducibile.

2. L’immissione continua di masse di giocatori a punteggio teorico. Ciò fu conseguenza del punto 1 ma ancor più dell’incapacità di comprendere che, se in un sistema statistico si immettono prevalentemente dati arbitrari, il sistema perde la sua natura statistica. Anche il provvedimento più recente (l’immissione d’ufficio dei giocatori di Terza Categoria Nazionale a 1500) è destinato a provocare danni al sistema, proprio perché dati arbitrari, che ammonteranno a migliaia. Sacrosanto inserire in graduatoria il più possibile di giocatori (misura attesa da anni!) ma non ai minimi teorici.

3. La dogmatica volontà di non accettare che, nel correre degli anni, la graduatoria internazionale (Fide) si era estesa a un gran numero di giocatori e diveniva quindi il dato prevalente e più affidabile in un mondo per antonomasia sempre più piccolo.

Il caso Ricca non mi dice personalmente nulla. Son convinto che una delibera del Consiglio direttivo nazionale della Fsi, già pubblicata sul bollettino ufficiale "SCACCHITALIA", aveva abbondantemente risolto il problema. Essa all’incirca recita:...per designazioni e convocazioni la Fsi può non tener conto di variazioni abnormi negli ultimi semestri. Fondamentale precisazione, forse quasi pleonastica: a una federazione sportiva comunque spettano questi diritti. Colloqui personali dello stesso Roberto Ricca avevano per altro già chiarito la totale innocenza da parte sua: nessun conato di concretizzare o monetizzare i propri risultati aritmetici.

C’era quindi da attendersi una risposta matura. Quattro risate su un caso difficilmente ripetibile, prodotto della perentoria goliardica - l’amico Roberto mi perdonerà l’aggettivo - volontà di una persona di crocifiggere i limiti di un regolamento. Dopo le quattro risate si poteva chiedere scusa e provvedere a ritoccare il regolamento.

Così non è andata, né al vertice né alla base. Da un lato si è quasi scatenata una caccia al mostro, dall’altro si è dato la stura a un chiacchiericcio infinito, grazie anche alle nuove valvole di sfogo della rete Internet.

Per me il caso Ricca non esiste, tranne che per i suoi connotati eclatanti: posso esibire ad esempio la lista di decine di giocatori che si aumentano l’Elo giocando tornei all’estero, sfruttando la differenza strutturale fra Elo Fide ed Elo Fsi, nonché la lista di altre decine che - beati loro! - hanno i mezzi per giocare molti tornei e guadagnano molto in un semestre, poi se giocano nel successivo...rientrano all’ovile. Nessuno ne parla perché sono dati meno esplosivi, ma pur sempre fondo dello stesso iceberg.

Per Roberto Ricca propongo una medaglia al valor civile e una pensione annessa, forse grazie a lui qualcosa cambierà, nell’ambito dei tre punti espressi in apertura.

Lanfranco Bombelli

 

 

Dice il proverbio cinese: quando torni a casa, picchia tua moglie; tu non sai perchè, lei sì.

Dice la Federazione su Roberto Ricca: cominciamo a togliergli l'Elo; non sappiamo bene perchè, ma un qualche appiglio, a cercarlo, si troverà.

Straordinario rigurgito di giustizia feudale, quale appunto era applicata nella Cina dei mandarini: superflue le leggi, ozioso codificare gli illeciti e le conseguenti sanzioni. Il diritto è fondato sull'arbitrio del mandarino, che tutto può e che a nessuno risponde.

Ecco allora che al mandarino-capo Zichichi (in cinese: Zi Chi Chi) poco importa se, come pure ammette, non risultino sospetti su Ricca, o se gli arbitri dei tredici tornei in questione nulla abbiano avuto da segnalare. Il punto è che quegli stessi risultati, che presi uno per uno sono stati riconosciuti regolari, a sommarli diventano "anomali". Dev'essere l'aritmetica mandarina, oscura a noi occidentali.

Tanto basta per sguinzagliare una ringhiosa Commissione Tecnica: a quanto si sa, un mandarino sta indagando sulla "moralità" dell'accusato, un altro spulcia le carte Coni, in caccia, non si sa mai, di una frase acconcia da appendere a un verdetto annunciato.

Murato nella sua Città Proibita, Zi Chi Chi non si è mai accorto delle "decine di giocatori che si aumentano l'Elo giocando ecc. ecc." (Bombelli), né tantomeno delle migliaia di punti comprati e venduti nei tornei italiani. Evidentemente perchè non è "anomalo" scalare l'Elo con la frode e la corruzione. E' "anomalo" scalarlo rispettando le regole.

Alessandro Di Giorgio

 

IL WEEK-END FA NOVANTA

 

Dopo i fasti dello scorso anno con il più qualificato festival di "Scaccomatto" nella stessa data quest'anno abbiamo organizzato il terzo festival week-end Città di Torino. Sei turni di gioco, tutti nei giorni del ponte dell'Immacolata, hanno permesso a una novantina di partecipanti di giocare in due open: uno valido per le variazioni Elo Italia, l'altro per la promozione alla seconda e terza nazionale.

Il torneo principale ha visto la partecipazione di un discreto numero di giocatori di categoria Magistrale, tra cui anche il M.I. Milan Mrdja, che hanno dato vita ad un interessante torneo considerato che il favorito, Mrdja appunto, perdeva mezzi punti per la strada. E così non poteva sembrare vero a tutti gli altri di poter giocare per vincere.

Il solito Teo Lampic, però, regolava tutti gli outsiders e si piazzava primo ex-aequo con il sorprendente Luca Fassio che in questi tornei open in casa si esalta sempre e riesce a giocare ai suoi massimi livelli. Un po' di delusione per Enrico Faraoni e Tiziano Martin ai quali non bastava fermare Milan Mrdja per assicurarsi le primissime piazze. Discreto il ritorno alla scacchiera di Maurizio Corgnati che solo per una frazione di secondo perdeva per il tempo l'ultimo turno con Fassio, buttando via così l'occasione di un rientro da vincitore.

Nel torneo di promozione la maggior esperienza di Giovanni D'Ingiullo si è tramutata nel mezzo punto di vantaggio che è bastato per aver ragione della gioventù degli immediati inseguitori Daniele Spiller, Mirko Valentini ed Emanuele Lo Curto. Tutti quanti comunque promossi alla Seconda categoria nazionale e sicuramente destinati ad una scalata delle classifiche Elo Italia buona, se non proprio "alla Ricca". Promossi alla Terza nazionale (e quindi nel '98 giocheranno insieme ai Seconda con un indice teorico iniziale di 1500 punti) Dario Panarese, Domenico Fasano e Paolo Rigo.

Ecco le classifiche dei due tornei e qualche interessante partita.

Open A (52 giocatori, 6 turni): 1º/2º Lampic, Fassio 5; 3º/5º Mrdja, Faraoni, Martin 4,5; 6º/13º Corgnati, Calandra, Ricca, Di Nardo M., Giacomasso, Geuna, Farachi, Pepino 4.

Open B (42 giocatori, 6 turni): 1º D'Ingiullo G. 5; 2º/4º Spiller, Valentini, Lo Curto 4,5; 5º/7º Panarese, Maggi M., Fasano 4,5; 8º/10º Rigo, Abbruzzese, Morra 4.

GIORDANA - LAMPIC

1 e4 e6 2 d4 d5 3 ed5 ed5 4 Ad3 Ad6 5 Df3 Ce7 6 Ce2 Cbc6 7 c3 Ae6 8 Af4 h5 9 h3 Dd7 10 Ad6 cd6 11 Ca3 000 12 000 Th6 13 Cf4 h4 14 Ce6 fe6 15 The1 e5 16 de5 de5 17 Ab5 Tf6 18 De2 Df5 19 Td2 d4 20 c4 Cg6 21 De4 Cb4 22 c5 De4 23 Te4 Td5 24 b3 Tc5 25 Rb2 Cf4 26 g3 Ch3 27 Th4 Tf2 28 Ae2 d3 29 Ag4 Rc7 30 Tf2 Cf2 31 Th7 Cg4 32 Tg7 Rc8 33 Tg4 d2 0-1

MRDJA - LAMPIC

1 e4 d6 2 d4 g6 3 Cc3 Ag7 4 Ac4 c6 5 Df3 e6 6 Cge2 b5 7 Ab3 b4 8 Ca4 Aa6 9 c3 Cd7 10 00 Df6 11 De3 De7 12 Te1 bc3 13 bc3 e5 14 Aa3 Cgf6 15 Tad1 Td8 16 h3 00 17 f4 Ah6 18 de5 Ce5 19 Cg3 c5 20 Cc5 dc5 21 Ac5 Dc7 22 Af8 Tf8 23 Td4 Cc6 24 e5 Cd4 25 cd4 Te8 26 Df2 Dc3 27 Td1 Dc7 28 Te1 Dc3 29 Td1 Dc7 patta

CORGNATI - MARTIN

1 f4 Cf6 2 Cf3 d6 3 c3 Cbd7 4 d3 e5 5 e4 c6 6 Ae2 Db6 7 Ca3 Ae7 8 Cc4 Dc7 9 00 b5 10 Ce3 00 11 Cf5 Te8 12 De1 Af8 13 Dg3 g6 14 fe5 de5 15 Ch6 Ah6 16 Ah6 Ch5 17 Dh4 Dd8 18 Cg5 Cdf6 19 Ah5 Ch5 20 Tf7 Ae6 21 Th7 Dd3 22 Ag7 De3 23 Rh1 Df4 24 Th8 Rg7 25 Ce6 Rh8 26 Cf4 ef4 27 Td1 Te4 28 g4 f3 29 Dh3 1-0

MARTIN - MRDJA

1 e4 c5 2 Cc3 Cc6 3 g3 g6 4 Ag2 Ag7 5 d3 d6 6 Ae3 e6 7 Dd2 Tb8 8 Cf3 Cd4 9 00 Ce7 10 Cd1 00 11 Ah6 Cf3 12 Af3 e5 13 Ag7 Rg7 14 Ag2 Ae6 15 f4 f6 16 Ce3 Dd7 17 Tf2 Tbd8 18 Taf1 b5 19 f5 gf5 20 ef5 Af7 21 g4 Rh8 22 h4 Tg8 23 g5 fg5 24 Cg4 Cd5 25 hg5 Cf4 26 Tf4 Tg5 27 Cf6 Tg2 28 Dg2 De7 29 Th4 Df6 30 Dh3 Tg8 31 Rh2 h5 32 Th5 Ah5 33 Dh5 Rg7 34 Tg1 Rf8 35 Tg6 Tg6 36 fg6 c4 37 Dh7 Df4 38 Rg2 patta

ANDREONI - FARACHI

1 c4 g6 2 Cf3 Ag7 3 Cc3 Cf6 4 g3 00 5 Ag2 d6 6 00 c6 7 d4 Ae6 8 Db3 Dc8 9 Cg5 Ad7 10 Td1 Ca4 11 a4 Tb8 12 c5 dc5 13 Af4 Ta8 14 d5 h6 15 Cge4 Cd5 16 Td5 cd5 17 Cd5 Dd8 18 Db7 Cb4 19 Ac7 De8 20 Cc5 Cd5 21 Ad5 Tc8 22 Td1 Aa4 23 b3 Ab5 24 Ce4 a6 25 Db6 Rh7 26 Td2 Dd7 27 Af4 Tc1 28 Rg2 Df5 29 Ab7 Te1 30 Cc5 Ae2 31 Te2 Te2 32 Ca6 e5 33 Af3 Tc2 34 Ae3 e4 35 Ad1 Tcc8 36 Db7 Tcd8 1-0

 

Campionato provinciale

Come molti ma non tutti sapranno da quest'anno il Campionato italiano assoluto individuale parte da lontano ed è strutturato in modo tale da permettere, almeno teoricamente, a tutti di potersi classificare per la finale con Godena e compagni.

Si parte dalla fase provinciale che permette al primo 10% dei classificati non di categoria Magistrale di partecipare alla fase regionale che comprende appunto i C.M., i Maestri e chi possiede il punteggio Elo internazionale più tutti i qualificati dei provinciali della regione. In questo torneo i migliori passeranno alla fase interregionale e da lì i primi alla finale nazionale.

Per la nostra provincia, considerato che nessun altro circolo si è proposto, la povera e vecchia Sst, su richiesta del comitato regionale, ha dovuto evitare l'onta della mancata organizzazione di questa fase improvvisando nel week end della Befana un Open totale che purtroppo non ha avuto un grande riscontro di partecipazione. Questo per molteplici cause: la mancanza di abitudine circa la formula anche se permette la promozione alla Terza ed alla Seconda categoria nazionale oltre che valere per le variazioni Elo Italia; perché la pubblicità grazie al sempre peggiore servizio postale (complici anche le feste natalizie) è arrivata tardi; perché la possibilità di andare avanti nella manifestazione per categorie basse è proprio solo teorica.

Insomma 42 giocatori ai nastri di partenza, tutti insieme senza divisione alcuna se non quella del sistema di accoppiamento "Svizzero". Vinceva il torneo, staccando tutti alla grande, Francesco Malano che ritrovava di colpo solidità e precisione come da tempo gli mancavano. Dietro di lui il solito piazzato Enrico Faraoni e il sorprendente Marco Ratti che insieme a Giovani Sossi, Mimmo Tratto e Stefano Vassallo ottenevano la qualificazione per la fase regionale. Nessuno ha ottenuto il minimo per le promozioni nazionali.

Ecco la classifica finale e la partita decisiva dell'ultimo turno.

Campionato provinciale (42 giocatori, 6 turni): 1º Malano 5; 2º/5º Faraoni, Ratti, Canelli, Sos-si 4,5; 6º/9º Fuggetta, Tratto, Manzardo, Martin 4.

MALANO - FUGGETTA

1 Cf3 g6 2 g3 Ag7 3 Ag2 e5 4 e4 d6 5 d3 Ce7 6 00 00 7 Cbd7 Cbc6 8 c3 h6 9 b4 Ae6 10 b5 Ca5 11 Cb3 Cb3 12 ab3 Dd7 13 c4 a6 14 ba6 Ta6 15 Ta6 ba6 16 Ae3 c5 17 Dd2 Rh7 18 Ta1 Tb8 19 Ta3 Cc6 20 Dd1 Cb4 21 Af1 Tb6 22 Ce1 Db7 23 Cc2 Ag4 24 Dc1 Cc6 25 h3 Ae6 26 Db1 h5 27 Da2 Dd7?! 28 Ta6 Ta6 29 Da6 Cd4 30 Ad4 ed4 31 b4! cb4 32 Cb4 hg3 33 Dc6! hg3 34 fg3 Ah3 35 Ah3 Dh3 36 Dd6 Ah6 37 Cd5 Ag5 38 Dc7 Rg7 39 De5 Rh7? 40 Dg5 1-0

 

Open Internazionale di Nizza

Per gli amanti della Riviera e degli scacchi il torneo di Nizza giocato dal 26 al 30 dicembre è una meta tradizionale. Quest'anno la partecipazione dei piemontesi è stata sotto tono così come i risultati tutt'altro che brillanti tranne che per Umberto Scotti e Claudio Mauceri. Il primo ha giocato un torneo sempre nelle scacchiere di testa e solo la sconfitta all'ultimo turno lo relega oltre il 30º posto. Per il secondo la prospettiva di un record: Mauceri si candida, dopo aver conseguito a fine torneo la prima tranche per l'acquisizione dell'Elo Fide, ad essere il giocatore con la più bassa categoria italiana (Terza nazionale) in possesso di punteggio internazionale. Insomma, dopo Ricca, a Torino si sono aperte le cateratte e così si cercano i record più strani come l'attività delle prossime serate che Paolo Racioppo sta per organizzare in via Goito (vedi pag.15) evidenzieranno.

 

HERZOG - MAUCERI

1 d4 Cf6 2 c4 c5 3 d5 b5 4 cb5 a6 5 b6?! Db6 6 Cc3 g6 7 a4 Ag7 8 a5 Dc7 9 e4 d6 10 Ac4 00 11 f4 e6! 12 Cf3 ed5 13 Cd5 Cd5 14 Ad5 Ab7 15 00 Cc6!?N f5 16 Cd4 17 fg6 Cf3? 18 Df3 hg6 19 Ta3 Ad5 20 ed5 Tab8 21 Rh1 Tb5 22 Ag5 c4!? 23 Te3 Tb3 24 Tb3 cb3 25 Db3 Tb8 26 Df3 Tb2 27 h3 Tc2 28 Af6 Af6 29 Df6 Tc1 30 Tc1 Dc1 31 Rh2 Dc7 32 Rg3 Rf8 33 Rh2 Rg8 34 Df4 De7 35 Dc4?? De5 36 g3 Db2 37 Rh1 Da1 38 Rg2 Da5 39 Dc6 Dc5 40 h4 a5 41 Rh3 a4 42 h5? gh5 43 Rh4 a3 44 Rh5 Rg7 45 Da8 Dc3 46 Rh4 Dc4 47 g4 a2 48 Rh5 Dc2 0-1

 

PRIMAVERA CON KORTCHNOI

"Scaccomatto" è nato due anni orsono, dopo una gestazione di altrettanti, con la volontà di proporsi a cadenza biennale, a causa dell'enorme apporto di risorse umane e finanziarie che l'organizzazione comporta. Quindi ecco che, saltato il 1997, ci ripresentiamo nel 1998 rispettando il programma che ci eravamo prefissi.

Questa seconda edizione di "Scaccomatto" presenta alcune novità.

La prima è che la manifestazione si terrà dal 25 aprile al 3 maggio, riuscendo così a collocarci nel periodo da noi inizialmente preferito, tra la primavera e l'estate, e che poi per molteplici motivi non eravamo riusciti a mantenere per la prima edizione e ci eravamo spostati a dicembre. La seconda che, al contrario del '96 quando erano disseminate in giro per la città le varie iniziative collaterali, ora avremo un'unica sede: quella prestigiosa del Museo dell'Automobile di Corso Unità d'Italia 140. Un'unica sede per tutte le iniziative: i tornei, le mostre, le serate teatrali, le conferenze.

Qui di seguito esponiamo il progetto di massima: la stesura definitiva rimandiamo tutti al programma che pubblicheremo verso la metà del mese di marzo.

Quest'anno il progetto è suddiviso in quattro sezioni: Prima di scaccomatto - Tornei - Iniziative - Esposizioni, incontri, spettacoli.

Vediamo sezione per sezione cosa sta bollendo in pentola.

PRIMA DI SCACCOMATTO

Scacchi nelle scuole: Scaccomatto sarà quest'anno il traguardo finale, il momento del confronto sportivo, per centinaia di ragazzi che hanno imparato il gioco attraverso i corsi di scacchi nelle scuole della città e della provincia.

Scacchi in piazza: Nel mese di aprile sarà possibile giocare con i Maestri della Sst in simultanea in vari punti della città: in Galleria Subalpina in Galleria San Federico, in piazza Vittorio, ecc. Un modo di avvicinare i cittadini agli scacchi e alla manifestazione.

Conferenze: Nei mesi di marzo ed aprile si pensa di organizzare due conferenze: "Tra musica, matematica e scacchi" e "Metafore scacchistiche nel linguaggio politico". Relatori matematici, musicisti, politici. E' allo studio un'altra conferenza rivolta a insegnanti e istruttori sul tema dell'insegnamento di alto livello ai ragazzi.

I TORNEI

Con il cambiamento dei regolamenti federali cambia anche la struttura dei tornei nazionali ed internazionali. Ci saranno il torneo magistrale, il torneo nazionale, il torneo di promozione. Il montepremi globale sarà di circa 20 milioni, parte in denaro e parte in materiale scacchistico.

Torneo Magistrale: inizierà alle 17.30 di sabato 25 aprile, si giocherà sulla distanza di nove turni, una partita al giorno per un massimo di sei ore. In questo torneo saranno invitati a cura dell'organizzazione una dozzina di Grandi Maestri e di Maestri Internazionali tra cui, fiore all'occhiello, il due volte sfidante al titolo mondiale Viktor Kortchnoi. Si giocherà per il punteggio Elo Italia, il punteggio Elo Fide e sarà anche possibile ottenere norme internazionali.

Torneo Nazionale: aperto a giocatori con il punteggio Elo Italia massimo di 1899 (con le nuove regole anche i Terza nazionale giocheranno questo torneo partendo da un indice teorico di 1500), inizierà martedì 28 aprile alle ore 19.30 e si giocherà sulla distanza di sette turni (doppio turno venerdì 1º maggio) con quattro ore di tempo per ogni partita.

Torneo di Promozione: sarà aperto a tutti: giocatori di categoria sociale, inclassificati, amatori, curiosi. Inizierà martedì 28 aprile e si giocherà sulla distanza di sette turni (doppio turno venerdì 1º maggio) con quattro ore di tempo per ogni partita. Sarà possibile con 5 punti ottenere la promozione alla Terza categoria nazionale.

Torneo Juniores: il torneo riservato agli under 16 sarà diviso in tre gruppi: scuole elementari, scuole medie e scuole superiori che giocheranno, separatamente, un'eliminatoria dalla quale usciranno gli otto finalisti per ogni gruppo. Le scuole elementari scenderanno in campo sabato 25 aprile dalle 10 alle 15; le scuole medie e le scuole superiori, separatamente, domenica 26 aprile sempre dalle 10 alle 15. Le tre finali di otto giocatori ciascuna si giocheranno sabato 2 maggio a partire dalle ore 10. Questo torneo dovrebbe valere come prova speciale e quindi consentire ai primi classificati l'ammissione alle finali nazionali.

INIZIATIVE COLLATERALI

Come la scorsa edizione oltre agli scacchi giocati vi saranno molteplici opportunità per gli stessi partecipanti ai tornei e per i visitatori.

Spazio Scacchi: uno speciale fornitissimo stand curato dalle "Due Torri" di Bologna presenterà le ultime novità del settore. Personale qualificato sarà a disposizione tutta la settimana per consigli, suggerimenti, proposte.

Intelligenza artificiale: sarà possibile giocare contro le scacchiere elettroniche più avanzate messe a disposizione di pubblico e giocatori.

Spazio Internet: sarà possibile, con i personal computer messi a disposizione, girare per il mondo virtuale e sfidare giocatori di tutti i Paesi e di tutti i livelli o visitare siti scacchistici.

Spazio Sst: uno spazio per il gioco libero, le analisi delle partite giocate nei tornei, i problemi e gli studi che di giorno in giorno verranno proposti concorrendo così ai premi finali. Si potranno anche ottenere tutte le informazioni sull'attività della Scacchistica Torinese.

ESPOSIZIONI

Mostra di fumetti: una qualificata esposizione sugli scacchi nei fumetti per vedere in azione alla scacchiera tanti personaggi, da Paperino a Diabolik a Batman. Un piacevolissimo viaggio attraverso il fantastico mondo dei supereroi che interesserà grandi e bambini.

Mostra di filatelia: collezionisti nazionali e internazionali hanno già accettato di inviarci le loro importanti collezioni a tema scacchistico per un'esposizione veramente di alto livello. Sarà anche possibile all'interno della sede ottenere l'annullo postale di "Scaccomatto 1998".

Mostra di cartoline del primo Novecento e stampe antiche: una serie di interessantissime cartoline dell'inizio del secolo e stampe dell'800 a significare come già allora gli scacchi facessero parte del tempo libero dei nostri antenati.

INCONTRI - SPETTACOLI

Letteratura: una serata dedicata alla lettura da parte di due attori di "pieces" a tema scacchistico tratte da Woody Allen e Jorge Luis Borges.

Psicologia: un incontro dibattito con psichiatri, attori, giornalisti e personaggi televisivi movimenterà una delle serate più interessanti di "Scaccomatto". Sul palco le vicendevoli provocazioni porteranno un contributo decisivo alla famigerata classica domanda "Cosa sono gli scacchi?".

Poesia: l'associazione "Poesia attiva" proporrà: "Scacco alla parola". Due squadre di poeti, i futuristi e i crepuscolari, daranno vita ad una singolare partita a scacchi basata su poesie inedite appositamente scritte.

Michele Cordara

 

DUELLO A BERLINO

Siamo nell'Era dell' Aquario (segno d'Aria), l'Era che dovrebbe lanciare finalmente l'Uomo verso l'alto, verso nuove prospettive, nuovi orizzonti, nuove mete. Cambiano tutti i modelli fino a qui acquisiti e questo non avviene nello stesso momento per tutti: l'umanità si muove in ordine sparso. Comunque arriveremo. I primi saranno l'esempio di come ci si libera dal passato e dalle consuetudini.

In questa nuova Era dovrebbero aumentare vertiginosamente le conoscenze poiché lo spirito non sarà più legato a doppio filo all'ovvietà del quotidiano ma potrà librare attraverso luminosi ed etereei insegnamenti verso la sua meta finale. In un certo senso sarà come un ritorno all'infanzia con le favole, i ricordi, gli esempi: tutto, indirettamente, porterà comunque verso la strada maestra prefissa ormai ben delineata.

Ecco questo è lo spirito di Paolo Racioppo, l'antesignano del nuovo corso, l'anticipatore del cambiamento epocale. Lui ci vuole accompagnare attraverso curiosità e misteri fino a farci comprendere e aiutarci a migliorare (gli scacchi?).

Magari non siamo ancora pronti a questi nuovi principi, noi così ancorati alla polvere (anche se solo di scacchi); magari ci sembrerà, almeno all'inizio, di brancolare nella nebbia più fitta. Ma, quando ci saremo resi conto che la nebbia comunque può es-sere inspirata e diventare così parte di noi, allora, forse, capiremo.

 

Sulla scacchiera il destino è in marcia. Siamo nella Berlino di fine '800 e due giovani artisti si affrontano al nobil gioco con incredibile ardore.

Alla guida dei Bianchi c'è un fantasioso pittore che muove i pezzi come fossero pennelli, come se dipingesse qualcosa. Dalla parte del Nero c'è un geniale scultore che sferra attacchi da spaccare le pietre. La partita, ricca di sacrifici e lampi geniali, ha una posta estremamente rara per gli scacchi: l'amore.

Solo nelle epoche antiche, quando le corti ospitavano maestri di scacchi insieme a musicisti e giullari, accadevano eventi simili. Il maestro dava lezioni alle giovani donne perché gran parte del gioco d'amore avveniva vicino alle scacchiere. Persino alcuni dei più teneri poemi venivano scritti con il linguaggio scacchistico. Ma nessun poeta avrebbe mai sognato una battaglia come quella che si stava svolgendo adesso.

I due contendenti hanno il fuoco nel corpo e la follia nel cuore. Sono amici d'infanzia ma la sorte crudele li ha fatti innamorare della stessa fanciulla. Chi perderà la battaglia sarà costretto a rinunciarvi e ad andare in esilio per i prossimi due anni. Davanti al caffè Raiserhof, dove ormai stanno combattendo da diverse ore, si è radunata la folla delle grandi occasioni.

Ed in fondo, come diceva lo scrittore Zweig: " In che modo resistere al richiamo di questo gioco antichissimo e pur sempre nuovo, meccanico nella sua tecnica e pur estroso in grazia della fantasia, chiuso in un campo geometricamente rigido ma sconfinato nelle sue combinazioni, in perenne sviluppo benché appaia sempre sterile, pensiero che cambia ogni momento méta, matematica che nulla e per tutto calcola, arte senza canoni artistici, architettura senza sostanza e, tuttavia, più duratura di tutti i libri e di tutte le costruzioni, l'unico gioco che tutti i popoli e tutti i tempi hanno posseduto e del quale non si sà da che Dio sia stato recato in Terra per uccidere la noia, per acuire i sensi, per nutrire l'anima".

Ma ecco il momento decisivo: il pittore si alza, stringe la mano del suo amico e si avvia senza dire una parola in direzione della stazione. Qualche minuto più tardi il treno lo porterà a tutta velocità verso Parigi. La ragazza, causa involontaria del singolare duello, ignorerà per sempre le ragioni della partenza dell'artista.Questo singolare episodio realmente accaduto mi dà lo spunto per rispondere ad una domanda molto frequente: "Come giocare quando occorre vincere?".

Spero che il punto vi serva solo per raggiungere i traguardi nei tornei e vi assicuro che è necessaria un'adeguata preparazione tecnica, la massima concentrazione e, in ultimo ma non per ultimo, il controllo di se stessi. A questo proposito il Grande Maestro e psicologo Nikolai Krogius insegna: "Se state giocando per vincere non vi spaventate se l'avversario ha maggiore esperienza. Essere eccitati disorganizza l'attività del sistema nervoso, getta un velo sulle vostre capacità riflessive ed aumenta lo stato confusionale. Cercate di restare voi stessi e accompagnate il coraggio con la prudenza. Mettete nella partita tutta la vostra forza, tutto il vostro cuore e tutta la vostra testa!". I prossimi esempi

 

BOTVINNIK - TAL

Campionato del mondo 1961

1 d4 Cf6 2 c4 g6 3 Cc3 Ag7 4 e4 d6 5 f3 0-0 6 Ae3 e5 7de5! de5 8 Dd8 Td8 Di norma se il Bianco vuole procurarsi maggiori possibilità di vittoria deve mantenere le Regine in gioco. Ma per vincere a scacchi non basta scegliere i piani secondo le caratteristiche della posizione; occorre costringere l'avversario a giocare contro il suo stile naturale. La fantasia di Tal soffriva le posizioni semplificate e dopo alcuni errori finì con il perdere questa partita.

KARPOV - KASPAROV

Campionato del mondo 1985

1 e4 c5 2 Cf3 e6 3 d4 cd4 4 Cd4 Cc6 5 Cb5 d6 6 c4 Cf6 7 C1c3 a6 8 Ca3 d5 Il gambetto Kasparov, che porterà velocemente Karpov fuori dalla sua preparazione. Giocare sistemi innovativi o poco analizzati è sovente il primo passo verso la vittoria! 9 cd5 ed5 10 ed5 Cb4 11 Ae2 Ac5 Oggi è considerata migliore Cfd5. 12 00 Soltanto un anno dopo Karpov troverà il seguito migliore:

12 Ae3! Ae3 13 Da4 Ac5 14 Db4 Ac5 15 De4 Rf8

16 00 b5 17 Cc2 con vantaggio del Bianco (Karpov-Van Der Viel, Bruxelles 1986). 12... 00 13 Af3 Una mossa naturale con la quale Karpov cerca di conservare il pedone di vantaggio. Ma presto si farà sentire la debolezza della casa d3. 13... Af5 14 Ag5 Te8 15 Dd2 b5 16 Tad1 Cd3! E ad un tratto il B. è paralizzato. Questo Cavallo si trasformerà presto in una mostruosa piovra che porterà Karpov alla più catastrofica sconfitta della sua carriera. 17 Cab1 h6 18 Ah4 b4 19 Ca4 Ad6 20 Ag3 Tc8 21 b3 g5! Il Nero, che gioca con una precisione magica, domina completamente la scacchiera. 22 Ad6 Dd6 23 g3 Cd7! La casella f6 viene lasciata alla Regina mentre si prepara un rimpiazzo per il Cd3. 24 Ag2 Df6! Il B. incredibilmente si trova quasi in Zugzwang. 25 a3 a5 26 ab4 ab4 27 Da2 Ag6 28 d6 g4 29 Dd2 Rg7 30 f3 Dd6 31 fg4 Dd4 32 Rh1 Cf6 Arriva in attacco anche il secondo Cavallo. 33 Tf4 Ce4 34 Dd3 Cf2 35 Tf2 Ad3 36 Tfd2 De3 37 Td3 Tc1 38 Cb2 Df2 39 Cd2 Td1 40 Cd1 Te1 Karpov abbandonò in vista di41 Cf1 Tf1 42 Df1 Matto.

Paolo Racioppo

 

PUNTO ESCLAMATIVO

MANZARDO - BALOSSETTI

Campionato Provinciale 1998

1 e4 e6 2 c4 d5 3 cd5 ed5 4 Da4

Tratto discutibile. Sarebbe stato meglio giocare 4 ed5 Dd5 5 Cc3 Da5 con gioco incerto. 4... Ad7 5 Db3 Ac6! 6 d4?! Il trattamento poco comune dell’apertura da parte del B. ha concesso un leggero vantaggio all'avversario. Occorreva ora giocare più semplicemente 6 ed5 Ad5 7 De3 Ae7 rassegnandosi ad uscire dall’apertura stando un po’ peggio. 6... Cf6?! La semplice 6 de4 7 Ac4 De7 avrebbe lasciato il N. con un pedone in più. 7 Cc3? Un vero e proprio errore. Dopo 7 e5 Ce4 8 Cc3 il B. ha recuperato terreno e forse sta un po’ meglio. Dopo il tratto del testo il N. può prendersi un pedone netto. 7... a6 Sciupando l’occasione: dopo 7 Ce4 8 Ce4 de4 9 Ac4 De7 il B. ha un pedone in meno senza compenso. Per esempio: 10 d5 (naturalmente non si può 10 Ad2?? per 10 e3-+; oppure 10 Ae3 Db4 11 Dc3 Cd7; e infine anche dopo 10 a3 Cd7

11 Ae3 Cb6) 10... Db4 11 Ad2 Db3 12 ab3 Ad7. 8 e5 Cg8 Ora la possibilità di spinta in "e6", unita al vantaggio di sviluppo e alla maggiore attività dei pezzi, danno al B. un chiaro vantaggio posizionale. 9 Cf3 Ce7 10 Ad3 Cg6 Questo Cavallo è il classico "divoratore di tempi" definito da Nimzovich: Cg8-f6-g8-e7-g6. Ben quattro mosse in apertura con lo stesso pezzo! 11 00 Da considerare anche 11 Ag5 Ae7 (certamente non 11 f6 12 Ag6 hg6 13 Af4 con grave indebolimento dell’ala di Re) 12 Ae7 Ce7 13 Dc2 Cg6 e il B. rimane con l’Alfiere buono e l’iniziativa. 11... Ae7 12 Dc2 Cd7? Sottovalutando la spinta in "e6" che sarà dirompente a causa del Re nero ancora al centro. Era imperativo arroccare, anche se la difesa sarebbe stata comunque difficile dopo 12 00 13 b3 Te8 14 Af5 Cf8 15 Te1 g6 16 Ah3 Ce6 17 Ah6. 13 e6! Cf6 Se 13 fe6 14 Ag6 hg6 15 Dg6 Rf8 16 De6+-. 14 ef7 Rf8? Cercando di non mettere allo scoperto il proprio Re. Ma sarebbe stato meglio in questo caso giocare 14 Rf7 15 Ag6 hg6 16 Ce5 Rg8 17 Cg6 Th5 18 Te1 e anche se il vantaggio del B. è netto ci sono più possibilità di difesa. 15 Ag6 hg6 16 Ce5 Ad6 17 Cg6 Rf7 18 Ch8 Dh8 19 f4 Dh5 Il B. è in posizione vincente ma... 20 De2? A volte, quando si giunge in posizione nettamente superiore, la concentrazione può calare pericolosamente. 20 De2 21 Ce2 Ab5! 22 Cc3 Af1 23 Rf3 Il B. ha ancora un pedone in più, ma si è complicato la strada verso la vittoria. Ora deve liberare i pedoni in più ad est; il N. ha qualche chance di gioco attivo sull’altra ala dove ha una maggioranza pedonale. 23... Te8 24 Rf2 Ce4 Si poteva invece prendere subito l’iniziativa con 24... c5!? 25 dc5 Ac5 26 Rf3 d4 e il B. ha i pezzi passivi. In questa variante il pedone "d" passato dà chance al N. di pareggiare il gioco. 25 Rf3 c6 26 Ae3 Ab8 27 g3 Rf6 28 Te1 Ac7 29 Te2 Ab6 30 Ag1 Dopo aver sciupato l'opportunità alla 24ª mossa il N. è rimasto sostanzialmente fermo, al contrario il B. ha migliorato la coordinazione dei suoi pezzi. 30... Cd6 31 Te8 Ce8 Evidentemente il cambio dei pezzi favorisce chi ha il vantaggio materiale: perciò il N. avrebbe dovuto evitare i cambi. 32 Ca4 Aa7 33 Cc5 Ac5 Si poteva tentare 33... Cd6 34 b4 Cb5 35 h3 Ca3. In questo tipo di posizioni, le incursioni di Cavallo spesso sortiscono l’effetto di obbligare l’avversario ad entrare in varianti del "mangia-mangia", con semplificazioni pedonali favorevoli a chi ha svantaggio materiale. 36 Cb7 Cc2 37 Cd8 Ad4 38 Ad4 Cd4 39 Re3 Cc2. Il vantaggio del B. è piccolissimo. 34 dc5 Cc7 Questo finale è vinto per il B. per i seguenti motivi: 1) la posizione dei pedoni: una maggioranza tre contro uno su un fronte ed una minoranza tre contro quattro sull’altra ala, è molto più forte che se ci fosse parità su un’ala e un solo pedone di vantaggio sull’altra; 2) l’Alfiere è più forte del Cavallo in posizioni dove ci sono pedoni su entrambe le ali non bloccati. 35 Ad4 Rf7 36 f5 a5 37 a3 a4 38 g4 Cb5 39 Ae5 Ca7 40 g5 g6 41 Rf4 Cc8 42 fg6 Rg6 43 Af6 b6 44 cb6?! Un errore per fortuna del B. non sufficiente a pattare. 44 Ad4 (molto meglio sarebbe stata 44 b5) 45 Rg4. 44... Cb6 45 Rg4 Cc4 La ritrovata attività del Cavallo ora potrebbe creare qualche problema al B. 46 Ad4 c5 47 Ac5 Ce5 48 Rg3 Rg5 49 h4 Rh5

50 Ad4 Cc4 51 Ah8 Ce3 52 Af6 Cc2 53 Rf4 Il N. sembra ad un passo dal pareggio, ma non è così. 53 Rg6 54 Ah8 Rh7 55 Ae5 Rg6 56 Rf3 Rh5 57 Re2 La manovra che vince. Il Re N. lontano è un pezzo in meno sull’ala di Donna. 57... Rh4 58 Rd3 Ce1 59 Rd4 Cf3 60 Rd5 Rg4 61 Ac3 Rf5 62 Rc5 Re6 63 Rb5 Rd5 64 Ra4 Rc6 65 b4 Cg5 66 b5 Rb7 67 Rb4 Ce4 68 Ae5 Cg5 69 a4 Cf7 70 Ag3 Cd8 71 a5 Cc6 72 Ra4 Ca7 73 a6 Ra8 74 b6 Cc6 75 Rb5 Ce5 76 b7 Ra7 77 Ra4 Lasciandosi sfuggire la possibilità di chiudere in bellezza dopo 77 Af4 Cd7 78 Ad6 Cf6 79 b8D#. 77... Cd7 78 Ra5 Ce5 79 Rb5 Cd7 80 Rc6 Di nuovo dopo 80 Ad6 Cf6 81 b8D#. 80 Ra6 81 Rc7 1-0

Leonardo Fuggetta

 

I PROSSIMI TORNEI

Dopo il discreto successo dei mercoledì scacchistici non agonistici dello scorso autunno, Paolo Racioppo ne ha studiata un'altra. Da perfetto animatore qual è sta curando l'organizzazione di alcune serate (sempre al mercoledì e sempre non competitive) in cui si tenterà di stabilire dei primati scacchistici di vario genere. Racioppo propone di creare una sorta di "Guinness dei primati" per i giocatori della Sst o eventualmente di tutta l'area torinese. Crediamo sarà possibile successivamente ottenere delle performances tali da meritare l'onore di entrare nella pubblicazione vera e propria. Il programma sarà nei prossimi giorni in visione nelle bacheche della Sst. Un'altra iniziativa è in cantiere per i mercoledì sera lasciati vuoti dai "Guinness", a partire dal 4 marzo: si tratta di serate dedicate all'analisi scacchistica di gruppo di posizioni di centro partita, finali, aperture. Ai tre conduttori/istruttori Leonardo Fuggetta, Riccardo Mordiglia e Alessandro Cerutti potrà affiancarsi chiunque, senza alcun vincolo di categoria. Si potrà anche decidere di sottoporre alle analisi le partite proposte dai partecipanti o temi di interesse generale sempre suscitati dai partecipanti stessi. Insomma questa iniziativa si candida a diventare sia un ideale complemento dei corsi di base del martedì, sia un appuntamento per chi ritiene sia ancora valido discutere le proprie idee in gruppo. L'ingresso per queste serate è rigorosamente riservato ai tesserati in regola con la quota 1998 ed è gratuito.

Venerdì 13 marzo prende il via l'ultimo open sociale per giocatori dall'inclassificato alla Seconda nazionale prima dell'appuntamento nazionale con "Scaccomatto". Il tempo di riflessione è fissato in 1hx20 mosse più mezz'ora per finire. Promozioni alle categorie sociali. Premi ai primi classificati.

Domenica 29 marzo alle ore 14.30 alla Sst si giocherà un torneo riservato agli studenti delle scuole dell'obbligo. I ragazzi saranno divisi in due gruppi secondo le capacità. Sei turni di gioco. Premi in materiale scacchistico e coppe. Sarà anche presentato il "Festival dei ragazzi", torneo studentesco under 16 che si giocherà nell'ambito di "Scaccomatto" sabato 25 e domenica 26 aprile al Museo dell'Automobile.