Domenica 20 maggio si è tenuto presso il nostro circolo un altro classico seminario rivolto, come al solito, ai ragazzi più promettenti del nostro vivaio.

Si tratta dell’ultimo incontro con un giocatore di vertice per questa stagione, ma ovviamente si riprenderà la prossima.

Questa volta il seminario è stato tenuto da un giocatore/allenatore della nazionale italiana del calibro dell’IM Giulio Borgo!

Giulio, fin da quando ha iniziato a giocare a scacchi, è stato principalmente un autodidatta, un grande studioso e appassionato di scacchi. Infatti, non a caso nei suoi anni migliori era considerato uno dei giocatori più forti d’Italia grazie alla sua superiorità in conoscenze. Ha ottenuto anche le tre norme di GM senza però mai superare la soglia di 2500 Elo. Ciò non sminuisce il suo valore, ma, al contrario, dimostra come abbinando talento a studio serio si possa arrivare a livelli di gioco molto elevati.


Il tema principale di questo incontro è stato il MEDIOGIOCO, la fase probabilmente più interessante e complicata del nostro nobil giuoco. Giulio sin dall’inizio ha dichiarato di voler trattare il mediogioco non solo attraverso i temi che si possono trovare nei classici libri di scacchi, ma anche attraverso sottotematiche che difficilmente vengono presentate ai lettori (io stesso gli sono grato per avermi trasmesso un nuovo modo di vedere e pensare degli scacchi).


Un piccolo riassunto del seminario:

Prendendo spunto dal libro di Dorfman, “The Method in Chess”, ci è stata presentata una tabella molto importante riguardante il tema su come valutare una posizione:

1. SICUREZZA DEL RE  Elementi dinamici
2. ATTIVITA’ DEI PEZZI
3. MATERIALE  Elementi statici
4. STRUTTURA PEDONALE

Altre tematiche trattate sono state:

FIGHT THE NUMBER ONE: è una regola proposta dal GM Yuri Razuvaev, ex-allenatore della nazionale italiana, secondo cui quando un pezzo avversario occupa una posizione centrale molto attiva (ad esempio un cavallo in d5) il nostro primissimo obbiettivo è contrastarla – combattere contro il N. 1 = dirigere tutta la nostra attenzione su tale pezzo nemico ed eliminarlo il prima possibile. (Più il pezzo nemico rimane nel tempo, maggiore sarà la sua efficacia, quindi negativo per la nostra posizione, e più sarà difficile scacciarlo)

REGOLA DI TARRASCH: in una posizione è sufficiente che un solo pezzo sia mal piazzato, che l’intera posizione può diventare inconsciamente cattiva. (Questa regola nasconde un grande fondo di verità…)

REGOLA DI LISITZIN: spesso diciamo o sentiamo dire che un determinato pezzo sulla scacchiera è forte, ma cosa si intende per forza reale di un pezzo? Quando un pezzo è forte? Lisitzin propone 5 punti per risolvere questo dilemma: centralizzazione, staticità, ATTIVITÀ, coordinazione, mobilità.

CONCETTO DI DEBOLEZZA: riguarda diversi ambiti come diagonale debole, colonna debole o più generalmente case deboli, colore debole, ecc. Il sottotema principale ruota intorno alla domanda: come un determinato colore può essere fondamentale per l’attaccante o per il difensore?


Ora prenderò in esame due piccoli esempi mostrati durante la lezione che spiegano bene alcuni temi trattati.

Ovviamente, non si può non iniziare da una partita in cui il protagonista è lo stesso Giulio!

Qui viene ben spiegato il concetto del “FIGHT THE NUMBER ONE”

(il commentatore è Giulio stesso)


Infine, un esempio di perfetta applicazione della regola di Tarrasch che ha come protagonisti due Campioni del mondo: da un lato il numero 1 indiano, nonché ex-campione del mondo, Vishy Anand; dall’altro lato il Campione attuale Magnus Carlsen.

(questa volta i commenti sono miei)

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