Tra lunedì 12 e giovedì 15 giugno si sono conclusi i tornei che hanno occupato le serate del lunedì (soprattutto) in questa parte discendente e conclusiva della primavera torinese alla SST.

L’Open d’Estate, che ha visto la partecipazione di 14 giocatori, metà dei quali privi di un rating FIDE ufficiale, si è concluso senza aver mai fatto registrare particolari colpi di scena. Parafrasando il titolone che apparve sulla prima pagina di un noto giornale sportivo il 24 luglio 1972, si potrebbe scrivere: Barletta superuomo, Licordari primo degli uomini (allora si trattava di Eddy Merckx e Felice Gimondi, quando il bergamasco, comunque staccato di oltre dieci minuti dal campionissimo belga, scavalcò proprio all’ultimo giorno Raymond Poulidor e ottenne il secondo posto finale). Mauro Barletta, che sin da quando era stata definita la lista dei partecipanti si era presentato come favoritissimo, si è proprio comportato da super, rispettando il pronostico come meglio non avrebbe potuto: sei partite, sei vittorie e un ampio distacco di ben un punto e mezzo sul migliore degli avversari, Guido Licordari, appunto.
Un premio anche per la prima donna, Enrica Perrone.


La Semifinale (del Campionato Torinese Assoluto), fors’anche perché i grand-prize erano due, è stata sicuramente più equilibrata. È vero che Francesco Sorcinelli ha dominato conquistando 6½ punti su 7, ma la lotta per il secondo posto è stata sicuramente avvincente per lo meno per cinque turni, prima cioè che Mario Giacometto, impattando rapidamente il capolista solitario, mettesse una seria ipoteca sul secondo posto e, quindi, sulla qualificazione per il Campionato Torinese Assoluto di fine autunno.

La qualificazione di Sorcinelli era praticamente certa ad un turno dalla fine; dato l’alto valore del suo spareggio tecnico, infatti, non esisteva alcuna combinazione di risultati che gliel’avrebbe potuta togliere. Per Giacometto, le cose non erano così immediate, giacché esisteva per lo meno una teorica possibilità che scendesse dal mini-podio. Ma nulla di strano succedeva e, dopo che Sorcinelli infilava la sua sesta vittoria, anche Giacometto terminava imbattuto il suo torneo, conquistando secondo posto e qualificazione.

Per concludere, guardiamo un po’ al di là della classifica finale (la cui affidabilità in un torneo svizzero -particolarmente nelle posizioni centrali- è comunque da prendere un pochino con le pinze), con quelli che, in altri sport, si chiamano hidden-numbers.
Uno di essi è la differenza tra punteggio ottenuto e punteggio previsto secondo le tabelle di Arpad Elo (comunque ritoccate dalla Federazione Internazionale), che è un’eccellente misura di come sia terminata una specialissima sfida contro i propri limiti.
E allora facciamo i complimenti a chi ha ottenuto incrementi superiori ad un K: Gatti (+2.13), Amadori (+1.76), Lizzul (+1.62), Calabrese (+1.49), Sorcinelli (+1.47), Chianale (+1.37), Rotondaro (+1.29) e A. Vozza (+1.03) (i risultati completi si possono recuperare cliccando qui, guardando la penultima colonna, var).

E, seppure di diverso genere, sono sempre complimenti da estendere anche quelli per Ileno Verga che ha iniziato brillantemente la sua carriera agonistica ottenendo, al primo torneo ufficiale, un risultato che gli avrebbe garantito la seconda categoria nazionale non avesse deciso di rimettersi immediatamente alla prova nel Festival di San Giovanni.

Chi ben comincia… Hmmm, no, col sistema escogitato da Arpad Elo, questo proverbio non lo si può proprio terminare. Sorridente

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