Cominciamo il 2017 con un aneddoto storico che ci manda Nicola Vozza (che recentemente ha fatto “la sua sporca figura” nel Campionato Torinese Assoluto, ndr).

Ricordiamo a tutti che il circolo riapre il 4 gennaio con il classico Festival dell’Epifania (bando nella sezione Tornei), quale migliore occasione di mettere subito in pratica sulla scacchiera alcuni buoni propositi per l’anno che viene!

A tutti i nostri migliori auguri scacchistici di buon anno.

La redazione.

 

Kornej Ivanovic Cukovskij (1882-1969, nell’immagine in anteprima da Wikipedia) è stato un poeta, traduttore e critico letterario russo che in Russia è soprattutto noto – molto noto, per le sue poesie per bambini, in rima e piene di nonsense.

Ne parliamo perché Mikhail Tal nella sua autobiografia “The Life and Games of Mikhail Tal” (Everyman Chess 1997) ha dichiarato al suo coautore Yoakov Damsky che non avrebbe mai dimenticato la sua partita con il GM Vasiukov ai Campionati dell’URSS del 1964.

Tal racconta che raggiunsero una posizione molto complicata dove era sua intenzione sacrificare un cavallo. Ma il sacrificio non era ovvio; c’era una gran varietà di varianti, ma quando provò a lavorarle si accorse con orrore che non trovava una strada. Le idee si accumulavano una sull’altra e una sottile idea che funzionava in una linea era inefficace in un’altra. Ad un certo punto la sua testa era piena di mosse di ogni genere ed in pratica il famoso “albero delle varianti” era esploso!

E poi all’improvviso Tal ricordò un verso di una poesia di Korney Ivanovic Chukovsky che più o meno fa così: “Oh, che lavoro difficile che fu. Tirar fuori l’ippopotamo dalla palude”.
Tal non sa dire da dove gli venne quell’associazione, ma sebbene gli spettatori fossero convinti che stesse calcolando varianti in realtà Tal si immerse in ragionamenti per capire come tirare fuori l’ippopotamo dallo stagno, con corde, pulegge, gru e persino un elicottero.

Dopo lunghe considerazioni Tal ammise la sua sconfitta come ingegnere e si disse: “beh lasciamolo andare” e all’improvviso l’ippopotamo sparì. Tornato alla scacchiera, Tal si accorse che non era poi così necessario calcolare tutte le varianti fino alla vittoria, il sacrificio era per sua natura puramente intuitivo, e dato che il sacrificio di cavallo perlomeno prometteva una partita interessante, non potè esimersi dal giocarlo.
Tal aggiunge poi che con piacere il giorno dopo lesse sui giornali di come Mikhail Tal, dopo aver attentamente esaminato la posizione per 40 minuti, aveva giocato un accuratamente calcolato sacrificio di pezzo.

Una certa abilità di calcolo è necessario per praticare bene il gioco degli scacchi ma sono necessarie anche fantasia, la capacità di distinguere tra i vari strumenti del proprio magazzino interiore, e soprattutto è necessaria la voglia di continuare a provare piacere e a divertirsi, anche cercando di capire come tirare fuori un ippopotamo da una palude.

La partita, il sacrificio di cavallo e l’ippopotamo nella palude li potete guardare su chessgames, http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1139685.

 

 

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