Chi ha parlato per la prima volta di conclusione imprevista di un torneo di scacchi, doveva avere in mente qualcosa di simile a quanto accaduto nella Semifinale del Campionato Torinese Assoluto 2018. Perché se è anche vero che il vincitore non è stata una sorpresa in assoluto (non c’è nulla di strano che un torneo venga vinto dal N.2 di tabellone, soprattutto quando la differenza in rating col N.1 è minuscola), non c’è stato nulla nella tradizione, nei numeri e, forse più di ogni altra cosa, nella partita conclusiva, che potesse far presagire una simile conclusione.


Ma andiamo con ordine. La storia dei tornei di scacchi insegna che chi fa un torneo di testa può generalmente permettersi di perdere lo scontro diretto. Gli avversari che ha affrontato, infatti, sono generalmente più forti di quelli affrontati da chi lo avesse eventualmente battuto nei turni conclusivi, e quindi il suo Buchholz finale dovrebbe essere superiore. Ma se uno, come Luca Fassio, fa un torneo di testa (quattro vittorie nelle prime quattro partite) E vince lo scontro diretto, non dovrebbe poi avere problemi a primeggiare nello spareggio tecnico e quindi vincere il torneo. Invece Fassio non ha vinto, e questa è stata la prima sorpresa.


Parliamo ora dell’ultima partita, trasmessa in diretta mondiale, anche se il numero di persone che ha assistito alla stessa sarà rimasto un filino sotto i sette miliardi di potenziali spettatoriSorridente: per come si erano messe le cose, chi avesse vinto tra Mario Giacometto (Bianco) e Federico Briata (Nero), avrebbe anche vinto il torneo.

Il visore pgn (più avanti) permette di seguirla per intero, ma un sunto della stessa dice che per venti mosse c’è stato un sostanziale equilibrio, tanto che il super-programma Stockfish ritiene la posizione pari.
Giacometto - Briata dopo la 28a del NeroPoi però il Nero comincia a disunirsi e, attraverso una serie di mosse più o meno deboli, arriva alla posizione diagrammata qui sulla destra dove il B. deve giocare la sua 29a mossa.
La valutazione di Stockfish è spaventosa, un vantaggio di oltre 50 punti per il B. Ma è anche una posizione da studio, perché, se non si trova la mossa giusta, il vantaggio sparisce come neve a primavera (e pure avanzata, vista la rapidità!).  
Infatti è quello che succede. Dopo 29. Dc3??, il vantaggio del B. crolla praticamente a zero, e, un paio di mosse dopo, una seconda svista, in una posizione pari e forse patta, fa chiudere immediatamente la partita con la vittoria di Briata.



Infine veniamo all’aspetto forse più “culturalmente” interessante. Briata ha vinto il torneo per avere un Buchholz più elevato rispetto a Fassio. Il Buchholz Cut-1 è la somma dei punti ottenuti dagli avversari incontrati una volta che si è tolto (cut = taglio) il peggiore di essi, ed è statisticamente il sistema di spareggio più valido per determinare le posizioni in classifica, particolarmente un primo posto.

Tuttavia, uno guarda il tabellone e rimane perplesso:

TURNO Avversari Fassio         Avversari Briata
1 Lania Michele 2.5   Fiorito Giovanni 4.0
2 Nozzoli Giuliano 3.0   Coqueraut Jean Dominique 3.0
3 Ratti Marco 3.5   D`Agostino Maurizio 5.0
4 Briata Federico 6.0   Fassio Luca 6.0
5 Giacometto Mario 5.0   Di Chiara Mauro 4.0
6 Mina Marco 5.5   Gola Giorgio 3.5
7 Bertagia Roldano 5.0   Giacometto Mario 5.0
  TOTALE 30.5   TOTALE 30.5
  Cut-1 (-2.5) 28.0   Cut-1 (-3.0) 27.5

Ma non ha Fassio il Buchholz Cut-1 superiore?

L’apparenza inganna. Benché molti sappiano che, quando non si è disputata una partita, la stessa si considera giocata contro un’avversario virtuale (di cui evitiamo di occuparci in questa occasione), a moltissimi sfugge che ogni partita non giocata da un giocatore è vista dagli avversari che lo hanno effettivamente incontrato sulla scacchiera come una patta, indipendentemente da quanti punti siano stati ottenuti in queste partite non giocate.

Vediamo  la stessa tabella di sopra, con tre colonne in più, che riportano rispettivamente il numero di partite non giocate dall’avversario di turno di Fassio o Briata; i punti da loro ottenuti in tali partite; e, di conseguenza, il numero di punti chiaramente teorico che, per i loro avversari reali (Fassio o Briata, nella circostanza), tali giocatori hanno ottenuto.

TURNO Avversari Fassio        Avversari Briata
1 Lania 2.5 2 0.0 3.5   Fiorito 4.0 2 0.5 4.5
2 Nozzoli 3.0 0 0.0 3.0   Coqueraut 3.0 3 0.5 4.0
3 Ratti 3.5 0 0.0 3.5   D`Agostino 5.0 0 0.0 5.0
4 Briata 6.0 0 0.0 6.0   Fassio 6.0 0 0.0 6.0
5 Giacometto 5.0 0 0.0 5.0   Di Chiara 4.0 0 0.0 4.0
6 Mina 5.5 2 2.0 4.5   Gola Giorgio 3.5 0 0.0 3.5
7 Bertagia 5.0 0 0.0 5.0   Giacometto 5.0 0 0.0 5.0
  TOTALE 30.5 4 2.0 30.5   TOTALE 30.5 5 1.0 32.0
  Cut-1 (-3.0) 27.5   Cut-1 (-3.5) 28.5

Et voilà, ecco com’è arrivata la vittoria di Briata su Fassio. Terzo Marco Mina, staccato di mezzo punto.


Nell’Open di contorno -a dispetto del nome, più di (tarda) primavera che d’estate- la vittoria è andata al favoritissimo Mauro Barletta. Cinque vittorie nei primi cinque turni, indi un pareggio nell’ultimo turno è stato sufficiente a garantire il primato. Secondo Andrea Barolo prevalente per Buchholz su Davide Reggio, entrambi sconfitti dal vincitore, e staccati di un punto da esso (in parità il loro scontro diretto).     

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