L'altro Bobby

Seguaci della dea Caissa, artisti della scacchiera, fanatici spingilegno: allarme rosso! Il denaro, quel fantasma accecante che rincorriamo come fosse felicità, quell'abisso enigmatico da cui emergono tutti i piaceri del Mondo, sta inghiottendo gli scacchi! La sete di miliardi ha contagiato i più forti giocatori del pianeta ed il computer, insensibile alle borse, ha già sconfitto l'uomo. Il tintinnio delle monete risuona così incessante che negli ultimi anni persino Bobby Fischer ha scoperchiato il sarcofago per ribattere Spassky ed arraffare pecunia.

Per fortuna uno sparuto gruppo di cavalieri della tavola quadrata, senza macchia e senza zecchini, resiste ancora. La loro guida è un uomo dall'aria profetica, dalla barba maestosa e dalla leggendaria mancanza d'interesse per i pacchi di dollari. Il suo nome è Robert Hubner. Nato a Bochum nel 1948, occupa un posto di ricercatore all'università di Colonia ed è uno dei massimi esperti di papiri egiziani. Grande Maestro di scacchi, chiede molto raramente compensi per le sue partite. Quando vinse a Montreal un premio di 6000 dollari, non solo non andò a ritirarlo, ma non indicò nemmeno a chi inviare la somma. Molti ricorderanno che nel 1980 riuscì anche a qualificarsi per la finale dei candidati al titolo mondiale. Giocò un match contro Viktor Kortchnoi ed il vincitore avrebbe incontrato Karpov per la sfida decisiva. L'incontro fu organizzato a Merano e l'Italia potè ospitare per la prima volta un evento scacchistico di tale rilievo. Per la gioia dei mass media il match ebbe un andamento burrascoso: il tedesco vinse la prima partita ma perse la seconda, quindi si riportò in vantaggio nella quarta. Seguirono due patte e finalmente Kortchnoi si aggiudicò la settima e l'ottava partita passando a condurre per 4 e mezzo a 3 e mezzo. La nona e la decima partita furono sospese: in una Hubner avrebbe potuto salvarsi, mentre nell'altra la situazione era insostenibile. A metà gennaio del 1981, delineandosi un 6 a 4 per Kortchnoi, il tedesco comunicò all'arbitro principale di volersi ritirare, benchè mancassero ancora 6 partite e per superare il turno si dovessero raggiungere gli 8 punti e mezzo. Hubner rinunciò naturalmente ai favolosi premi che avrebbero riempito le sue tasche di papirologo. Pochi ricorderanno che nel 1971 a Siviglia si era già comportato in modo simile contro il grande Petrosjan. Ma Robert Hubner non ha mai sputato sui soldi come può sembrare. E' semplicemente un giocatore libero, dalla dignità eccezionale, che rifiuta di vedere influenzare le sue decisioni dalle questioni economiche. Non si ritiene un professionista ed in torneo non contesta mai nè l'avversario nè l'organizzazione. Quando siede alla scacchiera non cerca la gloria, non rappresenta la Germania e non sogna conti in Svizzera. Sogna soltanto di essere se stesso! Ecco due belle vittorie contro pericolosi avversari ed una storica cappella.

HUBNER - KORTCHNOI (Tilburg 1988) 1 e4 e5 2 Cf3 Cc6 3 Ab5 a6 4 Aa4 Cf6 5 00 Ce4 La variante aperta della Spagnola è una delle preferite di Kortchnoi e soprattutto del Grande Maestro Yusupov. In sostanza permette di migliorare la difesa Berlinese (3... Cf6 4 00 Ce4). La differenza sta nel fatto che nella Berlinese l'Alfiere campochiaro del Bianco si trova ancora in b5, per cui dopo 5 d4 il Nero non ha il tempo di ricacciarlo all'indietro con i propri pedoni: ad a6, con l'idea b5, il Bianco risponderebbe cambiando in c6. Nella variante aperta invece l'Alfiere bianco si trova già in a4, ed il Nero può spingere in b5, costringendolo ad andare in b3. 6 d4 b5 7Ab3 d5 8 de5 Ae6 9 Cbd2 Cc5 10 c3 Ae7 11 Ac2 Ag4 12 Te1 Una posizione che si può raggiungere in parecchi modi diversi, di cui il più usuale è 9 c3, impedendo così il cambio dell'Alfiere campochiaro, 9...Cc5 10 Ac2 Ag4 11 Te1 Ae7 12 Cbd2. 12...Dd7 13 Cf1 Chi gioca la Spagnola effettua quasi automaticamente questa manovra di Cavallo che lascia aperta la porta a due possibili sviluppi: il Bianco potrebbe decidere di rompere l'inchiodatura causata dall'Alfiere in g4 proseguendo con 14 Cg3 e 15 h3, oppure di guadagnare un tempo attaccando d5 con la mossa Ce3. 13...Td8 14 Ce3 Ah5 15 Cf5 0-0 16 Ce7 Ce7 17 b4! Ca4 18 Ah7 Rh7 19 e6! Il Nero abbandona. Dopo 19 ... fe6 o 19 Dd6 seguirebbe 20 Cg5 Rg6 (se Rg8 21 Dh5 con attacco da matto) 21 g4 ed il Bianco vince.

HUBNER - NUNN (Skelleftea 1989) 1 e4 e5 2 Cf3 Cc6 3 Ab5 a6 4 Aa4 Cf6 5 0-0 Ae7 6 Te1 b5 7 Ab3 00 8 c3 d5 Il gambetto Marshall non può mancare nel repertorio degli amanti del brivido come John Nunn. 9 ed5 Cd5 10 Ce5 Ce5 11 Te5 c6 12 Ad5 Gli specialisti della variante prediligono 12 d4 andando però incontro alle insidie dei seguiti troppo alla moda. 12...cd5 13 d4 Ad6 14 Te3 Dh4 15 h3 f5 16 Df3 Ab7 17 Cd2 g5 E' migliore 17...f4 18 Te6 Tad8 19 Cf1 con solo leggero vantaggio del Bianco. 18 De2 f4 19 Cf3 Dh5 20 Cg5 Dg6 21 Te6 Dg5 22 Td6 Tae8 23 Te6 Rf7 24 Te5 Te5 25 de5 Re6 26 Ad2 De5 27 Dd3 Dg7 28 Te1 Rd7 29 f3 Tf6 30 Dd4 Df7 31 a4 ba4 32 Da4 Rc7 33 Db4 Rd8 34 Af4 Il Nero abbandona. Su Tf4 seguirebbe 35 Dd6 Rc8 36 Te7.

Passiamo adesso alla madornale svista di Hubner nella settima partita contro Kortchnoi del match di Merano, dove Hubner con il Bianco ha giocato 63 Rd5?? e dopo 63...Ce3 64 Re5 ha immediatamente abbandonato senza aspettare la cattura della Torre. Successive analisi dimostrarono che il finale a gioco corretto sarebbe terminato in parità e così centinaia di migliaia di brocchi ottennero notevoli benefici psicologici. Considerando che Robert Hubner si aggira da anni nelle prime quindici posizioni della classifica mondiale non possiamo esimerci anche noi dal tirare un lungo respiro di sollievo.

Paolo Racioppo

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