Scontro di generazioni
Al nono turno del torneo di Mährisch
Ostrau del 1923 si incontrarono Emanuel Lasker e Richard Reti. Nell’ambito del
torneo si trattava della partita che avrebbe verosimilmente deciso il primo
posto. I due giocatori, imbattuti, erano infatti appaiati in testa alla
classifica con 6,5 punti e dopo lo scontro diretto ci sarebbero stati solo 4
turni per terminare il torneo.
Ma nell’ambito della storia degli
scacchi questa partita assume un significato particolare. Reti aveva 34 anni e,
dopo la lunga pausa della prima guerra mondiale, si stava dimostrando uno dei
più forti ed innovativi giocatori delle nuove generazioni. Proprio nel 1923
Reti cominciò a giocare l’apertura che oggi porta il suo nome, adottando nuove
idee strategiche che impose agli scettici a suon di vittorie contro molti dei
più forti giocatori dell’epoca. Lasker aveva invece 55 anni e questo era il
primo torneo che disputava dopo aver ceduto due anni prima la corona mondiale a
Capablanca. I due non si erano mai incontrati in precedenza, fatta eccezione
per alcune simultanee: si trattava dunque dello scontro tra il più importante
rappresentante della vecchia generazione e il giocatore dalle concezioni più
avanzate della cosiddetta Scuola Ipermoderna. Reti nutriva peraltro una grande
ammirazione per Lasker, del quale aveva studiato a fondo il gioco, mettendone
forse per primo in luce le forti componenti psicologiche..
RETI
– LASKER
(Mährisch Ostrau 1923)
1.Cf3 In questo torneo Reti
adottò la “sua” mossa d’apertura in tutte le partite giocate col B. 2…d5 2.d4 Reti rinuncia a provare la
sua innovazione 2.c4, che forse non riteneva ancora pronta per un avversario
del calibro di Lasker. Al sesto turno l’aveva provata per la prima volta contro
Walter col seguito 2…e6 3.g3 dc4 4.Da4 Ad7 5.Dc4, finendo col vincere con una
certa fatica. 3…Cf6 3.c4 c6 E’
invece Lasker a sorprendere l’avversario con una difesa slava, che, a quanto
risulta, non aveva mai giocato prima di allora in tornei importanti. 4.Cc3 dc4 5.e3 All’epoca la risposta
normale. Oggi la linea principale è 5.a4, introdotta nella pratica magistrale
solo nel 1922. 5…b5 6.a4 b4 7.Ca2 L’alternativa
è 7.Cb1, provata anche recentemente ad alto livello (ad es. Timman-Kasparov,
Praga 1998), ma senza particolare successo. L’idea è quella di catturare il Pc4
col Cavallo dopo Cd2. 7...e6 8.Ac4 Ae7
9.0-0 0-0 10.De2 Cbd7 Nella partita Aljechin-Tarrasch giocata ad Hastings
l’anno prima il N. proseguì con 10…Ab7, ma dopo qualche mossa spostò l’Alfiere
in a6 per cambiare il forte Ac4. È verosimile quindi che Lasker intendesse
migliorare la linea del N. giocando Aa6 in un solo tratto. 11.b3?! In questa posizione il B. dispone di altri due possibili
piani: 11.Td1 seguita da e4 e sviluppo dell’alfiere camposcuro in f4 o g5,
oppure 11.Ad2 e successiva Cc1-b3. Il seguito adottato in partita crea
debolezze strutturali sull’ala di Donna e pare quindi perlomeno dubbio. 11…a5 12.Ab2 c5 13.Tfd1 Db6 14.Cc1 Aa6
15.dc5 Terminata la fase d’apertura il B. deve scegliere un piano per il
medio gioco. La mossa giocata, molto lodata dai commentatori, apre le linee per
i pezzi bianchi e avvia una strategia di pressione al centro e sull’ala di Re,
ma espone anche le due principali debolezze del B., il pedone b3 e la casa c3.
Non vi erano d’altra parte grandi alternative, dato che il passaggio ad un
mediogioco senza Donne dopo15.Aa6 Da6 16.Da6 Ta6 portava a posizioni non facili
per il B, ad esempio 17.Cd3 Tc8 18. Tac1 c4! 19.bc4 Cb6. 15…Cc5 16.Ce5 Ac4 17.Cc4 Da6 18.Ad4 Il Cc5 lega il Cc1 alla difesa
di b3 e di conseguenza il B. decide di cambiarlo. Era comunque necessario
parare la concreta minaccia Tc8 seguita da Cb3.
18…Tfc8?! Una mossa naturale,
ma era meglio mantenere un cavallo in c5 con 18…Cfe4!, ad esempio 19.f3? Cc3
20.Ac3 bc3 21.Dc2 Tfc8 22.Ca3 Db6 e il N. sta meglio, oppure 19.Db2?! Cc3
20.Ac3 bc3 21.Dc3? (è meglio 21.Dc2 come nella linea precedente) Af6 22.Ce5
Tfd8 23.Ca2 Cd3 24.f4 Tac8 e vince. La difesa corretta è 19.Ta2, con l’idea
19…Cc3 20.Ac3 bc3 21.Tc2 Af6 22.Td6 con possibilità reciproche. 19.Ac5 Ac5 20.Df3 Rimosse le minacce
immediate sull’ala di D., Reti prepara ora l’offensiva sulle case bianche con
Cd3-e5. 20…Ae7 Il piano del N.
prevede l’occupazione della casa c3, e l’Alfiere deve essere quindi portato in
f6. 21.Cd3 21.Ce2 era più solida ma
meno ambiziosa. 21...Cd5 22.Cde5 Af6
23.e4 Cc3 24.Td6?! Un’imprecisione. Era meglio 24.Td7 e se 24…Ta7 allora
25.Td6. La differenza rispetto a quanto giocato in partita è che in questo caso
dopo 25…Db7 26.Te1 Ae5 27.Ce5 il N non dispone più della difesa 27…Dc7, cui
seguirebbe semplicemente 28.Td7 con vantaggio. 24...Db7 25.Te1 Ae5 26.Ce5 Dc7! La chiave della manovra difensiva.
Ora 27.Td7 De5 28.Df7 Rh8 29.f4 Df6 finisce nel nulla e anche 27.Dd3 non va
bene per 27…Ce4 e il Cavallo non può essere catturato a causa della debolezza
della prima traversa (28.Te4 Dd6). La risposta del B. è quindi forzata. 27.Cc4 e5? Occorre naturalmente
chiedersi perché Lasker non abbia giocato la naturale 27…Ca4. Autorevoli
commentatori hanno giustificato questa decisione col fatto che dopo 28.e5 il B.
minaccia Ted1 e Td7, e se il Cavallo nero si sposta segue ovviamente Cb6,
mentre 28…Td8 non è giocabile a causa di 29.Tc6 con perdita del cavallo. Ma la
situazione cambia se il N. sposta la Ta8. 28…Tab8 restituisce il pedone dopo
29.Ta1, ma dopo 29…Cb6 30.Ca5 Cd7 31.De2 Dc3 il N. va in vantaggio. Ma ancora
più interessante è 28…Ta7: dopo 29.Ted1 Cc3 la minaccia a4 sembra decisiva, ad esempio
30.Td7 Dd7 31.Td7 Td7 32.Cd6 a4! 33.ba4 b3 e vince. Le spiegazioni possibili
sono dunque due: Lasker ha giocato 27…e5 semplicemente perché temeva,
sbagliando, la stessa spinta da parte del B., oppure perché voleva tendere una
diabolica trappola all’avversario in grave zeitnot. 28.Df5! Ce2! (vedi diagramma)
“Equus ex machina” ha annotato Tartakower a proposito di questa mossa. 29.Rf1? E Reti cade nella trappola,
come probabilmente farebbe in questa posizione il 99% dei giocatori,
soprattutto se a corto di tempo. A dispetto delle apparenze 29.Te2 era
giocabile, dato che dopo 29…Dd6 il B. dispone della risorsa 30.Df7! Rh8!
(30…Rf7 31.Cd6 Re6 32.Cc8 Tc8 33.Rf1 con vantaggio) 31.Dd5 e il compenso per la
qualità pare adeguato. Ma ancora migliore era la controintuitiva 29.Rh1! che
Tarrasch dimostrò vincente con la variante 29…Cd4 30.De5 Cb3 31.Cb6 Dc3 32.Dc3 bc3
33.Ca8 c2 34.h3 c1=D 35.Tc1 Cc1 36.Cb6 e il pedone in più deve decidere. 29…Cd4 30.De5 Cb3 31.Cb6 Cd2 Ecco la
differenza! Con il Re in h1 non ci sarebbe stato scacco. 32.Rg1 Cc4 33.Cc4 La variante 33.Ca8 Dd6 34.Dd6 Cd6 35.Cb6
comportava il cambio delle Donne, peggiorando la stuazione del B. 33…Dc4 34.Df5?! Dopo i cambi il
materiale è rimasto pari ma il pedone passato b dà al N. un vantaggio potenzialmente decisivo. Per valutare la
posizione raggiunta occorre quindi verificare se il B. può sviluppare un controgioco
o una difesa adeguati. Reti opta per un piano aggressivo, basato sulla rapida
avanzata del pedone e, con
l’obiettivo di creare varchi sul rR avversario, ma l’idea non ha successo.
Un’alternativa migliore era la poco appariscente 34.f3!, che consente al B. di
acquisire la massima libertà di movimento dei pezzi, in quanto evita il matto
sulla prima traversa e difende il Pe4, liberando la Te1. Se ora il N cerca di
entrare in finale una variante critica è 34…Dc3 35.Dc3 Tc3 (dopo 35…bc3 36.Tc1
il B. si difende molto più facilmente) 36.Ted1 g6 37.Td8 Td8 38.Td8 Rg7 39.Td5
Tc2 40.h4 b3 41.Tb5 b2 42.Rh2 e il B ha buone possibilità di pattare. Se invece
il N. vuole conservare la D possibili sviluppi sono 34…Db3 35.Td7 Da4?! 36.Dd5
Tf8 37.Tf7 Tf7 38.Da8 Tf8 39.Dd5 Rh8 40.e5 b3 41.Tb1 Tb8 42.e6 Db4 43.Dd7 e la
patta non dovrebbe sfuggire al B., oppure 34…b3 35.Tb6 Da4 (35…Te8 36.Db5 Db5
37.Tb5 Teb8 38.Tb8 Tb8 39.Tb1 e il B dovrebbe salvarsi) 36.Tb1 Dc4 37.T6b3 a4
38.Ta3 Td8 39.Dc3 e nuovamente il vantaggio del N. non sembra sufficiente per
vincere. 34…Tab8? Concede una chance
al B. Corretta era 34…b3 35.Dd7 (ora 35.Tb6 Da4 36.Tb1 non funziona per via di
36…Dc4 e il Pb3 non può essere catturato) 35…Tab8 36.Tdd1 Dc6 37.Dc6 (37.Dd4
Dc3 non cambia) 37…Tc6 38.Tb1 Tc4 e vince. 35.e5?
Reti prosegue coerentemente col suo piano e non coglie così l’occasione.
Era indispensabile 35.Da5 col possibile seguito 35…b3 36.Tdd1 b2 37.Tb1 Dd4
38.e5 Tc2 39.Tf1 Tbc8 40.Db5 Tf2 41.Tf2 Tc1 42.Df1 Tf1 43.Tbf1 De5 44.Tc2 e il
B. patta 35…b3 36.e6 fe6 37.Tde6 Tf8?! Al
N. sfugge la brillante 37…b2 38.Te7 b1=D! 39.Tb1 g6!! vincendo immediatamente. 38.De5 Dc2 39.f4 b2 40.Te7 Dg6 41.f5 Df6? Lasker
non coglie tutte le finezze della posizione. Questo tratto doveva essere
preceduto dallo scacco in b6. 42.Dd5? Anche
Reti sbaglia. Sia 42.Df6 Tf6 (42…gf6 43.Tb1
Tfc8 44.Rf2) 43.Tb1 Tf5 44.Te2 Tf4 45.Teb2 Tb2 46.Tb2 Ta4 47.Tb7 Ta2 48.Ta7 che
42.Tb1 De5 43.Te5 Tfc8 44.Rf2 Tc1 45.Te1 Tb1 46.Tb1 Rf7 47.Re3 Rf6 48.Rd3
(48.g4 Rg5) 48…Rf5 49.Rc3 Tb4 50.Tb2 Ta4 51.Tb7 portavano a finali di torre nei
quali il B., nonostante il pedone in meno, avrebbe avuto ottime possibilità di
salvarsi. Si noti che se il N. al tratto 41 avesse interpolato lo scacco con
41…Db6 il B. non avrebbe avuto possibilità di salvezza: 42.Rf1 Df6 43.Df6 Tf6
43.Tb1 Tf5 44.Rg1 Tc5 45.Tee1 Tc4 e vince, 42.Rf1 Df6 43.Tb1 Df5 44.Df5 Tf5
come sopra, 42.Rh1 Df6 43.Df6 Tf6 44.Tb1 Tf5 45.Te2 Tf4 e vince, 42.Rh1 Df6
43.Tb1 De5 44.Te5 Tfc8 45.Tee1 Tc4 e vince. 42…Rh8 43.Tb7 Dc3 Il Bianco abbandona, dato che dopo 44.Tf1 De3
45.Rh1 Df4 46.Td1 Dc1 non vi è più difesa.
Lasker vinse il torneo, con un punto di vantaggio su Reti. L’anno
successivo, al grande torneo di New York, Reti ebbe nuovamente la possibilità
di incontrare l’ex campione del mondo con il Bianco, ma questa volta dopo 1.Cf3
d5 non si tirò indietro e giocò secondo il nuovo stile 2.c4, perdendo però
ancora un volta. Complessivamente i due giocatori si incontrarono solo 4 volte,
e Reti riuscì a strappare solo un pareggio.
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