Medaglie dal Friuli

Scudetto Rosa a Savigliano

Scuole media Aldo Palazzeschi

Scuole elementari Vittorio Alfieri e Sibilla Aleramo

Scuola media statale per ciechi

Scudetto Rosa a Savigliano

Un agguerrito quintetto di giovani scacchiste saviglianesi ha sbaragliato le pari età alle finali nazionali di Lignano Sabbiadoro. Si tratta delle tre gemelle De Lio, Gabriella Francesca e Giulia, di Laura Risso e Carla Carrieri, classe ‘92 e ‘93, che si sono imposte nel torneo riservato alle scuole elementari.

Per la verità per raggiungere l’ambito traguardo, hanno dovuto cimentarsi contro squadre maschili. Il torneo, infatti, si disputa insieme tra maschi e femmine e poi alla fine si stilano le due classifiche, separatamente.

E’ il secondo successo dell’anno per il circolo saviglianese che ha recentemente vinto il proprio girone in serie B approdando alla serie A2. Ma in particolare è proprio l’attività didattica nelle scuole dell’obbligo della provincia il fiore all’occhiello di questo circolo. Mille ore di scacchi, sponsorizzate dalle fondazioni di alcune banche del cuneese, hanno permesso di creare ovviamente un movimento giovanile di tutto rispetto,ma anche di dare un notevole aiuto alla rinascita degli scacchi nella Provincia Granda.

Le campionesse frequentano la scuola del 2° Circolo, dove sono state spronate ad intraprendere questa disciplina, affinata poi presso l’Associazione scacchistica saviglianese sotto l’attenta guida degli Istruttori federali, Michelangelo Araniti e Alessandro Dominici.

Al rientro da Lignano le vincitrici con accompagnatori e istruttori sono state trionfalmente ricevute in Comune dal Sindaco ovviamente orgoglioso che questa recente realtà cittadina abbia cominciato a dare i frutti prima del previsto.

Scuola media Aldo Palazzeschi

Eccoci ancora una volta in viaggio con la squadra della Scuola Media “Aldo Palazzeschi”, verso la finale nazionale dei “Giochi Sportivi Studenteschi 2003” di scacchi, che si svolge quest’anno a Lignano Sabbiadoro (UD) sabato 24 e domenica 25 maggio (per noi è la quarta partecipazione, senza soluzione di continuità, dopo Porto S.Giorgio, Tolmezzo, Città di Castello).

Per giungere a questo prestigioso traguardo, sono state superate sia la fase di qualificazione provinciale che quella regionale.

Stavolta, tuttavia, ormai passato in prima superiore, non sono più titolare. Ciò nondimeno mio padre (il prof. Alessandro Rabaglino, che da anni cura il laboratorio di scacchi e che accompagna la squadra), mi ha voluto inserire nella formazione come capitano non giocatore, permettendomi così di seguire i campionati e di consigliare i miei ex-compagni.

Siamo comunque consapevoli che si sta chiudendo un ciclo ricco di successi, caratterizzato da allievi scacchisticamente dotati, genialoidi, ma anche individualisti e poco malleabili, e pertanto difficilmente inseribili in un sistematico programma di addestramento.

Con questi campionati, il gruppo si è ormai esaurito (anzi, è già stato necessario inserire nella formazione un “primino”), e i prossimi giocatori dovranno essere pazientemente allevati partendo dai “vivai” delle prime, peraltro promettenti. Il futuro appare comunque incerto, ma non privo di speranze, anche per il sempre più incisivo apporto della Scacchistica Torinese nei programmi di allenamento e di approfondimento del gioco.

Giungiamo a destinazione il giorno prima, venerdì pomeriggio verso le 14, e così per l’ora d’inizio del torneo, le nove di sabato, siamo ovviamente puntualissimi, però c’è un imprevisto: a causa di un incidente in autostrada e conseguente rallentamento del traffico, ad alcune squadre è impossibile arrivare in tempo, e così si inizia con un’ora di ritardo.

Il primo turno lo disputiamo contro la Sicilia; i nostri (in ordine di scacchiera: Mattia Rizzo, Alessandro Baraglia, Igor Di Palmo, Alessio Pranzitelli) sono molto tesi ed è per questo che l’incontro prende subito una brutta piega: Di Palmo perde un pezzo in apertura e ne sacrifica subito un secondo con la speranza di dare matto, ma l’avversario gioca tranquillamente e vince con due pezzi di vantaggio; in prima Rizzo, l’allievo di prima media, è carente di esperienza, quindi perde; in seconda, Baraglia dopo un cambio, si ritrova con Torre e Cavallo contro Donna e perde. L’unico a vincere è Pranzitelli in quarta, ma l’incontro è comunque andato: 3/1. Il secondo avversario da noi battuto proviene dalle Marche: il capitano, campione italiano under 14 in carica, Denis Lombardoni, vince senza problemi, ma i suoi compagni non sono alla sua altezza, così l’incontro termina senza problemi 3/1 per noi. Il successo più netto lo otteniamo nel terzo turno contro la Calabria: 4/0.

Si conclude così la prima giornata: dopo la prima sconfitta pensavo che la squadra fosse demoralizzata, ma poi ho notato con un certo compiacimento che ha mantenuto la calma; ciò ci ha permesso di ottenere un buon risultato finale.

Il giorno seguente si comincia a giocare alle 9 e ci aspetta una sorpresa, il quarto turno è purtroppo un derby contro la seconda squadra del Piemonte, la Scuola Media per Ciechi di Torino. Dopo una strenua lotta, il risultato è un pareggio, la loro posizione, finito il torneo, sarà circa a metà classifica. Poi vinciamo i due turni seguenti col Veneto e con la seconda squadra delle Marche. In questo, quando era in corso l’ultima partita in seconda scacchiera, è sorta una contestazione molto complessa (non c’è torneo in cui non sorgano polemiche con gli arbitri: secondo me questo è un problema molto importante e andrebbe considerato seriamente dagli organismi competenti: basterebbe forse inviare al torneo i migliori arbitri italiani e comunque far sempre decidere a loro in casi di contestazione), per la quale l’arbitro ha stimato opportuno che la partita finisse patta anche se all’avversario era caduta la bandiera; l’incontro è comunque stato vinto e ciò ci ha permesso di arrivare terzi.

Siamo stati premiati con 4 medaglie individuali e con un trofeo di ceramica raffigurante una Regina; inoltre Pranzitelli ha ottenuto il premio come secondo migliore in quarta scacchiera. 

Scuole elementari Vittorio Alfieri e Sibilla Aleramo

Sono stati sicuramente tre giorni indimenticabili per noi accompagnatori ma soprattutto per gli otto bambini di Torino che hanno partecipato al torneo studentesco a squadre tenutosi a Lignano Sabbiadoro.

Le due squadre delle elementari Vittorio Alfieri (Manuel Miglietta, Argel Magpantay, Mattia Scapino, Jacopo Terranova) e Sibilla Aleramo (Simone Perano, Alessandro Como, Alberto Mennuti, Alessandro Davi) di Torino si sono battute con onore piazzandosi rispettivamente al sesto ed ottavo posto. (Anche i ragazzi dell’Alfieri, come quelli della media per ciechi, fanno scacchi solo da un anno: all’interno della loro scuola sono stati organizzati, grazie all’interessamento di Renato Miglietta, prima un corso di base e, successivamente, un altro di base e uno di perfezionamento, tutti seguiti da FrancescoSorcinelli che evidentemente con il poco tempo a disposizione è comunque riuscito a insegnare proficuamente).

Il loro percorso di torneo è stato opposto: mentre la squadra dell’Alfieri ha incontrato delle difficoltà all’inizio, dovute probabilmente ad un calo di attenzione e di tensione, ed è andata in seguito via via crescendo risalendo posizioni, la squadra della scuola Aleramo, sicuramente la più giovane del torneo, ha esordito con un inizio sorprendente: alla fine del terzo turno era in testa al torneo a punteggio pieno dopo aver inflitto tre secchi 4/0 alle tre squadre avversarie. Ha subito poi un lieve calo, totalizzando negli ultimi tre turni soltanto un punto (la patta è arrivata proprio con la squadra vincitrice del torneo!), a dimostrazione che gli scacchi sono un vero sport dove un anno o due di età in meno possono far emergere le tematiche sulla resistenza fisica e psicologica messe a dura prova in questo tipo di gare.

Per i bambini, e scrivo della squadra dell’Aleramo perché di questa squadra ero l’accompagnatore insieme al “poliedrico” Renato Mazzetta, è stata un’esperienza sicuramente unica ed altamente formativa.

Questi giocatori in erba hanno già dal primo giorno respirato l’aria del torneo rendendosi conto immediatamente della serietà della manifestazione. Pur essendo alloggiati in un villaggio immerso nel verde, con campi di calcio, di basket e relative piscine non hanno trovato il tempo di far uscire il pallone, che diligentemente avevano portato da Torino, dal bagagliaio della macchina. La loro attenzione, i loro discorsi erano rivolti al “nobile giuoco”, le partite giocate venivano giudiziosamente segnate sui formulari sia per poterle rivedere a sera, sia per frenare l’irruenza del lampista nascosto in ogni bambino di questa età (non a caso la quasi totalità delle partite terminava in dieci minuti) e sia per avere una prova tangibile e duratura della loro partecipazione al torneo.

Anche il loro atteggiamento nei confronti degli avversari è stato ineccepibile: le partite sono state giocate sino alla fine quando esisteva anche solo una possibilità di riuscita ma sono state abbandonate con una stretta di mano nel momento in cui era manifesta la superiorità di gioco dell’avversario (contro la squadra friulana è stata abbandonata un finale di Torri con un solo pedone in meno facendo dire, sorridendo, all’accompagnatore sloveno che sembravano dei veri professionisti).

La Scuola Alfieri, dal canto suo, ha introdotto un simpatico gesto che speriamo diventi in futuro una tradizione, se coltivato a dovere: a inizio partita Manuel, il capitano, consegnava un gagliardetto della Città di Torino alla squadra avversaria in segno di amicizia e sportività.

Carine, inoltre, sono state le telefonate dei compagni rimasti a Torino i quali si informavano su come giocavano le altre squadre, sulle sensazione che si provava nel giocare veramente in un torneo serio, lasciando così trasparire il desiderio per il prossimo anno non tanto di sostituirsi agli attuali fortunati ma di poter superare, con una seconda squadra e questa volta con tutte le riserve possibili, le provinciali e le regionali del prossimo anno.

Scuola media statale per ciechi

E’ bastato un solo anno scolastico con due ore di lezioni settimanali per portare la scuola media statale per ciechi di Via Nizza 151 alla ribalta delle cronache scacchistiche. Tra le offerte formative proposte quest’anno figurava infatti per la prima volta anche il gioco degli scacchi: una sfida accolta con entusiasmo da una ventina di allievi, che ha presto dato scaccomatto a tutti gli scettici.

Sotto l’abile guida dell’Istruttore Giuseppe Magnifico e coordinati dal professore Calogero Minacori, i ragazzi hanno saputo imporsi alle selezioni provinciali e qualificarsi sia per le regionali di Savigliano che per le nazionali di Lignano Sabbiadoro.La squadra capitanata dal giovane Ugo Caselli affiancato da Giacomo Padula, Marco Gregorio e Chengzhou Zhou, e dalla riserva Enrico Rebuffello, ha affrontato impegni e trasferimenti con affiatamento e “professionalità” inserendosi a sorpresa ma a pieno diritto tra le scuole con esperienza sul campo molto più consolidata. Risultati decisamente positivi che incoraggiano i professori a proseguire in questa esperienza che ben si affianca alle classiche materie curriculari. Stimolare memoria, logica ed autocontrollo sono carte vincenti per i più svariati percorsi di apprendimento.

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