Un torneo tira l'altro
Il primo commento che viene dal cuore è: «Che casino!». Un affollamento di tornei come quest'anno da metà primavera in avanti credo non ci sia mai stato. Nelle stesse date due, tre tornei, sette addirittura nei ponti del 25 aprile e del 1º maggio, tutti a disputarsi la schiera di agonisti, ahimé sempre più o meno uguale. La conseguenza è facile a comprendersi: calo numerico di ogni singolo torneo anche se, finita la stagione, globalmente si potrebbe addirittura registrare un incremento.
Questi dati sono soggetti a varie interpretazioni. Personalmente sono fra quelli che non ritengono che ciò sia positivo: non credo che chi organizza un Festival (ma soprattutto chi lo finanzia) sia contento di veder calare i partecipanti da un anno all'altro, nei tornei già collaudati, nè credo si sia troppo contenti di vedere, nel caso dei nuovi tornei, solo una cinquantina di giocatori. Credo anche che alla lunga l'idea che sia il famigerato mercato ad assestare tutto non abbia molto senso, perché se è vero che i grossi Festival non patiscono poi troppo e possono recuperare momentanee flessioni, di contro si rischia di far morire sul nascere iniziative ed entusiasmi che, se meglio incanalati, potrebbero diventare importanti.
E' qui che la Federazione ha il dovere di intervenire o distribuendo meglio i tornei (certo è difficile negare un assenso) o creando due o tre fasce di tornei con nomi e dignità diversi. Per esempio si potrebbe inserire regole organizzative (montepremi, inviti ai giocatori italiani, ecc.) per dare vita a una fascia di tornei che solo rispondendo a tali requisiti possono disputarsi sulla classica distanza di una settimana. Chi non fosse in grado di rispondere alle richieste federali si dovrebbe assestare sulla distanza di quattro/cinque giorni. Ovviamente i tornei si dovrebbero quantomeno denominare in modo diverso. Un'idea credo semplice, certamente da ottimizzare, con la quale si potrebbe riuscire a fare un po' d'ordine nel magma che sale e che spero non arrivi a sommergerci.
Ma veniamo al nostro annuale viaggio tra i tornei estivi. Si comincia con il classico torneo di metà maggio all'isola d'Elba che pur essendo quest'anno per la prima volta inserito nel circuito dei fratelli Orofino si mantiene stabilmente intorno ai settanta partecipanti. Un torneo sempre piacevole da giocare, in una località tra le più belle d'Italia con i tornei Magistrale e Prima nazionale uniti per scarsa partecipazione. Hanno vinto il torneo a pari merito il M.I. danese Klaus Berg e il G.M. iugoslavo Dragan Barlov davanti a Nenad Aleksic, segue Franco Trabattoni al suo rientro dopo lunga assenza. Una pattuglia di torinesi, Armando Bonanate, Gennaro Torchia, Francesco Bortolotti ed Enzo Bellafiore, hanno giocato nell'open B arrivando tutti intorno alla metà della classifica.
Dopo l'Elba si giunge a Garda che dal 6 al 13 giugno ha dato vita al suo primo Festival, anche questo del circuito Orofino, e anche qui con scarsa partecipazione. Cinquantadue gli appassionati, la metà giunta dall'estero, hanno dato vita a due open. Nel Magistrale facile vittoria del G.M. ungherese Ivan Farago che ha preceduto una coppia di Maestri tedeschi.
Subito dopo Garda si va all'estero a San Marino dal 13 al 20 giugno. Il torneo sia per il montepremi sia per il luogo si pensava che avrebbe avuto un buon successo, invece ci si è fermati a 73 partecipanti. Vittoria del G.M. russo Igor Khenkin, già visto ad Asti nel '97, con ben un punto e mezzo sul drappello dei secondi: il M.I cubano Lexy Ortega, il G.M. georgiano Tamaz Giorgadze, il G.M. tedesco Roman Slobodjan, il G.M. polacco Aleksander Wojtkievicz, un'altra conoscenza di Asti, e il nostro M.I. Ennio Arlandi. Quattro piemontesi, uno per torneo: Riccardo Mordiglia, Leonardo Fuggetta, Gian Mario Canzi e Marco Giusiano. Il migliore risultava Canzi che vinceva ex-aequo il suo torneo di Seconda nazionale, mentre Fuggetta che decideva di giocare nel Prima classe arrivava terzo.
Si risale dalla Romagna al Trentino e si arriva a Bolzano, nell'ultima settimana di giugno. Un torneo che da anni mantiene il suocentinaio di giocatori e un Magistrale con 11 Grandi Maestri e 10 M.I. di eccezionale levatura. Quest'anno ha vinto il G.M. Michele Godena, a tutt'oggi unica vittoria italiana del 1998 nei Festival della penisola. Dietro di lui il marocchino Hichem Hamdouchi, l'ucraino campione d'Italia Igor Efimov, lo slovacco Genadij Timoschenko e Igor Naumkin, tutti Grandi Maestri.
Puntiamo decisamente verso sud e arriviamo ad Ischia, la bella isola del golfo di Napoli dove dal 18 al 25 luglio si è giocato un discreto Festival vinto senza problemi dal G.M. Sergei Tiviakov e la seconda edizione di un interessante scontro Uomo/Computer già di buon successo l'anno passato con il G.M. Artur Jussupow ma che quest'anno è stato nobilitata dalla presenza del finalista per il titolo mondiale Fide, l'indiano Vishi Anand. Ovviamente questi non ha partecipato al Festival ma ha disputato presso lo Suisse Thermal Village di Casamicciola Terme due incontri, uno di «gioco rapido» e uno con tempi da torneo contro Rebel 10.0. Questo programma girava su un Pentium II a 450 MHz che gli permetteva di calcolare trecentomila posizioni al secondo. Come se non bastasse il computer si era «preparato» sullo stile di gioco dell'indiano. Il risultato finale era di 4,5 a 1,5 per Rebel 10 nel gioco veloce e di 1,5 a 0,5 per Anand nel gioco da torneo.
Attraversiamo gli Appennini e arriviamo in provincia di Teramo a Nereto dove una sessantina di scacchisti si sono trovati per la terza edizione del Festival locale. Qui vince il M.I. russo Vladimir Lazarev davanti al G.M. croato Davor Komljenovic.
Scendiamo ancora e arriviamo agli ultimi quattro giorni di luglio a Pisignano di Vernole in provincia di Lecce, dove troviamo un torneo con un'ottantina di partecipanti: riconquista il primo posto in un Festival dopo anni l'inossidabile M.I. della Voivodina Milorad Vujovic, che tutti in Italia e in Piemonte ben conosciamo da decenni. E vince anche bene (5 su 6) davanti a tre Grandi Maestri, i bulgari Boris Chatalbashev, Silvia Aleksieva e il russo Igor Naumkin.
Risaliamo e finalmente si arriva, nella prima settimana di agosto, al «mostro» dell'estate italiana Montecatini Terme. Anche qui si soffre un calo di partecipazione di una quarantina di unità. Così sono «solo» 350 i partecipanti attirati dalla miscela vincente: periodo buono, ottimo montepremi, eccezionali inviti, buona competenza organizzativa ma, soprattutto, grande ricettività alberghiera con alberghi per tutte le borse e con soluzioni per tutte le esigenze. Come al solito un Magistrale di assoluto livello: 156 partecipanti tra cui 20 G.M. e 30 M.I. a portare quell'elemento qualitativo che mai va disgiunto dal dato numerico. Tra tutti questi invitati ha vinto, un po' a sorpresa, il M.I. albanese Erald Dervishi ex-aequo con il G.M. Igor Efimov che da un anno a questa parte si è messo a giocare veramente bene cogliendo buoni risultati ovunque, in Italia e all'estero. A mezzo punto un gruppone fra cui segnaliamo il russo Malakhov, gli ungheresi Farago e Sax, il nostro Godena, l'israeliano Yudasin. Brutto torneo per il vincitore dell'anno passato Robert Zelcic: solo 5,5. I risultati tecnici sono stati abbondanti: norma di G.M. per lo spagnolo Francisco Vallejo Pons e per il vincitore; norma da M.I. per l'argentino Mauricio Dorin e per la brava ceca Petra Krupkova che conquista anche la norma di G.M.F. Pochi i piemontesi in generale ma soprattutto nel Magistrale: segnaliamo Luca Fassio che riusciva a giocare con nove titolati su nove partite e con 5 punti acquisisce da gennaio l'Elo Fide. Deludente Spartaco Sarno (5), sui loro valori Mordiglia (4,5), Folco Castaldo (4,5) e Ranieri (4,5). Non andavamo certo meglio negli altri tornei: nel Prima troviamo Leonardo Fuggetta (5,5), Alessio Alexiadis (5), Italo Mattavelli (3); nel Seconda c'erano Fabrizio Bruno (6), Paolo Godina (4,5), Antonio Castaldo (4), Franco Porzio (4), Arnaldo Eandi (4).
Michele Cordara