Dal 29 di ottobre la squadra under 16 della Scacchistica sta partecipando ai campionati nazionali in quel di Grosseto con Stefano Yao, Federico Nastro, Marco Mina, Simone Bergero. I quattro ragazzi sono accompagnati come sempre dal sottoscritto e proviamo a difendere il titolo conquistato nel 2013.
Sarà molto difficile ripetere l’exploit dell’anno passato poiché è ricominciata la esecrabile, ma permessa dal regolamento, abitudine di schierare giocatori che nulla hanno a che fare con il circolo che rappresentano, evitando così di far fare esperienza e valorizzare giovani nati e cresciuti fra le proprie mura. Evidentemente questi circoli non hanno giocatori di livello e certo è che così mai ne avranno!
Il problema si era già posto qualche anno fa e l’unico rimedio che la Fsi era riuscita a trovare fu il vincolo di tessera del giocatore da inizio anno, evidentemente questo non è più sufficiente.
Ma forse va bene così. L’importante per la Federazione è galleggiare (e forse non solo in questo caso) senza prendere posizioni troppo compromettenti e foriere di polemiche magari più grosse di quelle che porta lo status quo.
A noi Sst però scoccia che circoli come il nostro, Scuola di Scacchi Fsi/Coni, con una attività giovanile enorme, pluripremiato dalla Federazione proprio per questo e che da oltre 30 anni va a cercare i talenti fin dalle elementari per poi farli crescere in un percorso interno mirato e organizzato e che vedono in questa manifestazione il summit annuale del proprio lavoro debbano stare a guardare e subire iniziative che con l’educazione sportiva hanno poco da spartire.
Vabbè! Lo sappiamo che ormai si segue solo il deleterio esempio degli sport ricchi, calcio in testa, ma credo si stia esagerando. E poi, proprio perché non siamo uno sport ricco ma pulito, e in più si tratta di under 16, dovremmo esaltare i veri valori, semplici e sotto gli occhi di tutti, quei valori che causano sforzo e sacrifici a decine di dirigenti di circolo che vorrebbero trovare in questa manifestazione le soddisfazioni e i riconoscimenti di un lavoro portato avanti da anni. Invece si lasciano passare messaggi che con tutto ciò poco hanno a che fare.
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