In tempi antichi alcuni stregoni invidiosi scagliarono una maledizione contro il Sunday Open. Da allora i suoi tragici effetti perdurano nel tempo: mai è successo che ci fosse un numero di giocatori diverso da sedici, che il primogenito di quattro fratelli ottenesse 4 punti, che Mauro Barletta non vincesse il torneo.
Ovviamente abbiamo tralasciato di dire che il Sunday Open è solo alla sua seconda edizione, che in entrambe Mauro staccava di almeno 200 punti Elo la concorrenza e che probabilmente non sono mai stati effettuati riti sciamanici contro il nostro circolo. Però la coincidenza è davvero sorprendente per questo torneo che si avvia a diventare un appuntamento stabile nel programma domenicale della SST.
Rispetto alla scorsa edizione si è abbassata decisamente l’età media dei partecipanti. Dei sedici giocatori a cui si accennava sopra, ben otto fanno parte del nostro circuito agonistico e preagonistico, mentre gli altri otto chiamarli “anziani” sarebbe una forzatura. In effetti solo quattro giocatori hanno partecipato ad entrambe le edizioni: oltre a Mauro e al sottoscritto, gli stakanovisti del Sunday Open sono Marco Mina e Pietro Buffa (il primogenito di quattro fratelli…).
Veniamo al torneo. Il Maestro Barletta ha di nuovo tentato di vincere a punteggio pieno, ma stavolta non c’è riuscito e chiude con “solo” 5,5 punti dopo sei turni e una patta con l’altro Mauro, Di Chiara, che giunge sull’ultimo gradino del podio a 4 punti. Al secondo posto un notevolissimo Simone Bergero che totalizza 4,5 punti e pone fine a quattordici mesi di digiuno in termini di punteggio Elo con un maiuscolo +74 sul suo cartellino Fide.
Menzione d’onore anche per Gabriele Zenere che guadagna 31 punti Elo e Davide Garbezza che ottiene una prestazione solida nonostante sia ancora alla ricerca del suo repertorio di aperture ideale ma con l’entusiasmo che ha se guidato nella scelta, è questione di poco. Da dimenticare invece il torneo degli altri due Buffa in gara, Demetrio e Leone, finiti in fondo al tabellone causa partite giocate in modo un po’ svagato e forse confuse per la solita defaticante tombola di Natale (o magari la maledizione toccava anche loro?).
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