E’ terminato, si fa per dire, il Campionato torinese assoluto edizione 2015. Si fa per dire perché per il titolo, come spesso è accaduto in questi ultimi anni, si dovrà aspettare il risultato dello spareggio fra il campione uscente Stefano Yao e il MF Alberto Pulito che hanno chiuso in parità il torneo.

La peculiarità di questa gara è che si gioca un girone all’italiana di 8 giocatori e, dall’anno scorso, vige la regola dei tre punti per la vittoria e solo 1 per il pareggio per premiare, ove ce ne fosse bisogno, la combattività.

I favoriti del torneo erano ben chiari: Stefano Yao, campione uscente, Alberto Pulito il più in alto in Elo e l’outsider Alessandro Davi pronto ad inserirsi fra i due, ma con un occhio sempre vigile al punteggio Elo poiché solo tenendo i 2200 a torneo finito il titolo di Maestro Fsi sarebbe finalmente diventato realtà!

E allora ecco due brevi cronache ben distinte del torneo: una con questa regola e l’altra se si fossero applicati i soliti regolamenti

La realtà.

Sembrava tutto facile per Alberto Pulito dopo aver inanellato tre vittorie di fila che lasciavano Stefano Yao a 2 lunghezze e Alessandro Davi a ben 4, invece la sconfitta proprio contro Davi al quarto turno rimescolava le carte: Pulito 9, Davi e Yao 8. Poi però la marcia sembrava riprendere con il 5° turno dove Alberto scappava di nuovo per le due patte degli altri contendenti. Al sesto turno succedeva invece che Yao batteva Pulito e Davi regolava facilmente Marco Mina per un ex-aequo a tre. Ultimo turno decisivo: Pulito di nuovo tentava di scappare superando agevolmente Alessio Gallucci mentre lo scontro Davi/Yao si metteva bene per il primo nominato ma senza vantaggi decisivi. E allora entrava in scena la novità assoluta, il rischio. Questa parola, sconosciuta fino ad ora per Davi, diventava la protagonista e per non lasciare nulla di intentato Alessandro cercava di vincere forzando un po’ la posizione servendo però su un piatto d’argento a Stefano il gioco che gli riesce meglio: la difesa del vantaggio. E così non cè stata più partita, spareggio a due!

L’ipotesi.

L’evoluzione sarebbe più o meno stata la stessa fino all’ultimo turno dove però ci sarebbe stata molta più suspense che con la regola “combattiva” dei tre punti. Infatti la classifica finale riportando pari pari i risultati fatti sarebbe stata Yao 11, Pulito 10, Davi 9. Ma non credo proprio sarebbe finita così poiché Alessandro non avrebbe certo forzato l’ultima partita con Stefano visto che con il pareggio si sarebbe guadagnato uno spettacolare spareggio a tre, al quale noi avremmo assistito volentieri.

Conclusione. Sarà poi vero che i tre punti mettono interesse? Bah!

E’ un po’ come il calcio attuale che viene definito spettacolare perché la partita finisce 5 a 4. Una noia! Io ho nostalgia per le emozioni che davano quegli assedi nelle aree di rigore con tiri respinti o parati in quantità industriale, quelle tensioni che magari si risolvevano all’89° con un tiro sbilenco e deviato da un difensore ormai allo stremo. Poche balle: oltre i 3 massimo 4 goal per partita ci sono solo errori a profusione.

Ma torniamo ai tavolini.

Che dire degli altri giocatori? Chi per un verso chi per un altro a mio avviso hanno un po’ deluso qualcuno ha dimostrato di non essere ancora pronto per un ulteriore salto di qualità e altri invece hanno reiterato gli stessi difetti già conosciuti.

Marco Mina ha confermato il limite attuale, ovviamente superabilissimo, di analisi fin troppo complicate che vanno bene contro avversari più scarsi, o più forti ma convinti di essere geniali accettando la rissa, mentre contro giocatori forti, solidi e consapevoli non si vede come possa fare punti.

Federico Nastro era alla prova del fuoco dopo l’enorme guadagno Elo estivo. Ha pagato l’inizio con 2 sconfitte per poi riprendersi con 5 patte. Il suo gioco, come quello di Marco, è ancora troppo “leggero” per poter impensierire seriamente avversari più forti decisi a vincere.

Antonio Melone ha confermato il suo trend in ascesa che avrebbe uno stacco decisivo verso l’alto se solo inquadrasse meglio le aperture da giocare. Grazie alla sua conoscenza intrinseca degli scacchi al piano migliore ci arriva, ma che dispendio di tempo ed energie inutile!

Alessio Gallucci è ormai un Antonio elevato alla ennesima potenza, relativamente al deficit sulle aperture, e se ha questo aggiungiamo qualche cappella qua e là, che da lui non ti aspetti, allora l’ultimo posto ci sta tutto e non si vede proprio come fermare, ma soprattutto invertire, il trend che da quasi 2300 lo sta portando verso i 2100.

Enrico Pepino non ha mai brillato, e lo capisco, è difficile impegnarsi a vele spiegate nella didattica e tenere timone a dritta anche sull’agonismo per cui tanto di cappello alla combattività e se vogliamo al sacrifico di aver giocato per non abbassare troppo la media Elo per la norma di Maestro, ma il suo vero gioco non è quello messo in campo qui.

A questo punto come detto dobbiamo aspettare per il titolo lo spareggio fra Stefano Yao e Alberto Pulito.  A breve saranno stabilite regole e date e, sempre a breve, dovrebbe essere completato il PGN con tutte le partite di questa edizione 2015 del CTA.

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