Sembra esagerato ma è vero. Bisognerebbe solo aggiungere un virgolettato e qualche maiuscola: La Scacchistica con “Torino Incontra il Mondo“.
Non perdiamo mai l’occasione per muoverci anche fuori dalla nostra Sede, farci conoscere, diffondere la sana passione che tiene unito il nostro Circolo e invogliare altre persone a divertirsi con noi. Cerchiamo spazi, idee, e appena ci dicono “si può fare” o ci invitano, noi siamo là con le nostre decine di scacchiere, sacchetti gonfi di pezzi e la scacchiera gigante da spalancare in terra con i suoi enormi pezzi.

Intorno a tutto questo, e lo rende possibile, c’è un bel gruppo di persone, Soci volenterosi che si danno da fare con entusiasmo e si alternano nei vari turni per coprire tutto il tempo della manifestazione. L’ultima di queste è stata appunto “Torino Incontra il Mondo“, un evento internazionale che si è tenuto il 15-16-17 e 22-23-24 marzo al Lingotto Fiere di Torino.


Noi avevamo un nostro spazio nel padiglione Irlandese.
Tutto bene, ringraziamo gli organizzatori per l’invito e non ci vorremmo lamentare… ma per dovere di cronaca va detto che la nostra collocazione era davvero infelice. La nostra area era proprio di fianco al palco sul quale si sono alternati in continuazione musicisti suonando musica irlandese, dal mattino fino alla chiusura serale, tamburi danze e quant’altro. Avevamo le loro potenti casse e amplificatori a tre metri da noi e non c’è stato scampo…
Niente da dire sui musicisti, sia chiaro, simpatici, appassionati e con un’energia inesauribile… tra una suonata e l’altra venivano anche a giocare a scacchi da noi…

Purtroppo ne siamo usciti con i timpani un po’ spappolati e il dialogo con le persone è stato un tantino complicato.


Le persone. Sarà perché noi siamo lì proprio per loro e la nostra disponibilità è totale che in circostanze come queste sono sempre l’aspetto più interessante e istruttivo, anche divertente.
Prima di tutto, essendo il gioco degli scacchi considerato di nicchia con pochi appassionati almeno in Italia, uno non se l’aspetterebbe di vedere fra le persone più diverse così tanti interessati, che si siedono ai nostri tavoli anche solo per provare o per cogliere l’occasione di giocare di nuovo dopo tanto tempo, gruppi di amici, coppie dove uno insegna all’altro, bambini che lanciano sfide con lo sguardo.

Ci avviciniamo con discrezione, cercando di non disturbare diamo informazioni, un suggerimento, ci dilunghiamo un minimo quando riusciamo a trovare attenzione, li invitiamo a venire a trovarci…
Organizziamo anche delle simultanee con i nostri campioni e le persone partecipano sempre con curiosità.


Inutile dire che è una soddisfazione quando qualcuno di loro arriva davvero al nostro Circolo e decide di fermarsi con noi.


Ci sarebbero parecchi aneddoti da raccontare, mi limiterò a uno come esempio.

Un bambino, circa sette-otto anni, entra lentamente nella nostra area, guarda la scacchiera gigante con le persone che giocano, si avvicina ai vari tavoli (ne avevamo sei con tre scacchiere a tavolo) e guarda; io ero seduta nel primo tavolo davanti alla scacchiera; si avvicina anche a me, guarda, mi incontra e abbassa lo sguardo, si allontana poi torna. Gli chiedo “Vuoi giocare?” mi fa cenno di sì e si siede davanti a me. Non conosceva nulla degli scacchi e inizio a fargli vedere come si muovono i pezzi.
Di lì a poco arrivano il padre e la madre e lo guardano stupiti e sorridenti, mi chiedono se aveva chiesto lui di giocare, rispondo “Sì, a modo suo. Guardava le scacchiere e si è seduto davanti a me quando gli ho chiesto se voleva giocare.
La madre mi spiega che il bambino non parla, non con tutti, parla solo con le persone che decide lui, soffre di una patologia particolare. Per questo la loro sorpresa nel vederlo seduto con una persona che non conosce. “Merito degli scacchi” dico “forse sarebbe utile se li approfondisse.
Abbiamo continuato ancora un po’, poi dovevano andare. Salutandolo gli chiedo “Vuoi sapere come mi chiamo prima di andare via?” mi ha risposto “” non con un cenno del capo ma con la voce.
Mentre lo guardavo allontanarsi con i genitori pensavo che forse si sarebbe ricordato di quella prima volta in cui aveva scoperto gli scacchi, in quel posto assordante dove sarebbe stato inutile parlare. Chissà, fra una decina d’anni quando sarà diventato un abile e silenzioso scacchista, navigando in rete alla ricerca di circoli scacchistici, potrebbe capitare sul nostro sito e per caso su questo racconto riconoscendosi in quel bambino.


Il prossimo appuntamento “fuori”, fra la gente, sarà tra pochi giorni: Torino Comix 12-13-14 aprile.

Altre sorprese, altre storie. Se ci sarà spazio e tempo ve le racconteremo.

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