La prima edizione del CTO si disputò nel 1983 ed era rigorosamente riservata a giocatori di Torino o iscritti ad un circolo di Torino (la tessera era al di là da venire), quelli che oggi sono chiamati, anche nel regolamento 2019 (link), gli Aventi Diritto. Eppure i partecipanti erano più di cento, tanto che si cadde nel dramma (Sorridente) quando la nona edizione, quella del 1991, fece solo 90 iscritti (“Sarà stato l’effetto guerra, sarà stata la chiusura della via vicino alla Sst per possibili attentati alla sinagoga, sarà stata la scarsissima pubblicità: il risultato è che il Campionato torinese open è sceso per la prima volta sotto i cento iscritti. Esattamente 90 i partecipanti di cui solo una minima parte di categoria sociale” è quanto scriveva Michele Cordara nell’En Passant di Marzo 1991 – cliccare sulla foto a destra per l’articolo completo).

Nell’articolo si può anche intuire come un eccellente piazzamento nel CTO permettesse poi l’accesso al Campionato torinese assoluto, un qualcosa che ha poi perso progressivamente importanza nel corso degli anni, tanto che oggi è solo riservata al vincitore della finale tra gli Aventi Diritto.

In ogni caso, la “ridotta” partecipazione del 1991 finì per portare ad un cambiamento di formula a partire dall’undicesima edizione. I turni vennero portati da otto a nove (!), e la partecipazione fu aperta a tutti i giocatori, anche se, allora come ora, i campioni, assoluto o di categoria, potevano venire solo dagli Aventi Diritto.

Nel 1999, la formula cambiò e si adottò la stessa utilizzata per l’Open Sada (e che viene vagamente riproposta quest’anno): dopo cinque turni, il torneo si sarebbe spezzato in due tronconi: quelli lontani al più un punto dalla vetta avrebbero continuato a giocare tra loro (CTO-A), gli altri avrebbero fatto un torneo a sé stante (CTO-B). Questa formula, però, non ebbe gran successo, forse perché i primi del CTO-B venivano premiati e gli ultimi del CTO-A no, il che non sembrava particolarmente equo.

Nel 2000 si ritornò alla formula tradizionale, e fu anche l’ultimo CTO a nove turni. Il primo CTO del nuovo millennio (ok, “nuovo” nell’interpretazione di alcuniSorridente) vide alcune drastiche modifiche, come l’elevazione dello stesso a Campionato Provinciale (con possibilità di ottenere le promozioni alla 3N, allora non ancora basate sull’Elo), il ritorno ad otto turni di gioco e, soprattutto, la grossa novità (per quei tempi): il torneo sarebbe stato valido per le variazioni del punteggio di merito. Una scelta forse prematura, e che vide sostanzialmente scomparire dal torneo i giocatori di categoria magistrale. Che, a dirla tutta, da allora sono tornati solo saltuariamente…

La formula sopravvisse due anni, si ritornò alla formula classica per il 2003 (quindi non più valida né per le variazioni Elo né per il Campionato Provinciale), ma quello fu l’ultimo torneo a otto turni. Dal 2004, il CTO venne disputato in soli sette turni, e nel 2008 fece la sua apparizione la formula che ci ha accompagnato per undici anni: due tornei separati, uno valido per l’Elo, l’altro no, con le finali per i titoli di categoria da disputarsi tra i migliori delle rispettive categorie nei due tornei.

Una formula che si è deciso di rinnovare nel 2019.

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