In questo terzo e ultimo articolo sulle nuove regole viene fatta una rapida passata su tutte le restanti modifiche introdotte (le principali, almeno), ordinate secondo la frequenza con cui si potrebbero verificare nei tornei.
Dispositivi elettronici
Il vecchio regolamento proibiva di introdurre nell’area del torneo (quindi anche al bar), senza esserne autorizzati, dispositivi elettronici capaci di suggerire mosse scacchistiche. Se uno l’avesse fatto, avrebbe perso la partita (a meno che il bando del torneo non prevedesse una penalità diversa).
Con il nuovo regolamento, è proibito il possesso di qualunque dispositivo elettronico non autorizzato nell’area del torneo, ma, sempre a parte le possibili eccezioni nel bando, la perdita della partita è regolamentata soltanto se un tale dispositivo è sulla propria persona (ad esempio in tasca, o al polso). Se invece è, ad esempio, in una borsa lasciata (sempre!) per terra o sul tavolo, la penalità è a discrezione dell’arbitro.
Penalità
Le penalità che un arbitro può comminare vanno dall’ammonizione all’esclusione dal torneo, con tutta la gamma di provvedimenti intermedi. Tra essi fa il suo esordio l’esclusione da uno o più turni, che, per altro, non è nemmeno una novità per il regolamento italiano giacché lo stesso ammette il reintegro dei giocatori esclusi, il che permetteva appunto di squalificare un giocatore per uno o più turni.
Pezzo tocco, pezzo mosso
Qualcosa è cambiato in questa regola vecchia quasi quanto il gioco stesso: il concetto di ‘pezzo tocco’. Col regolamento valido fino al 30 giugno, un pezzo si considerava ‘toccato’ se c’era la deliberata intenzione di muoverlo. Il concetto di ‘deliberato’ era opinabile (ci sono aneddoti al proposito per [non] chiarire la cosa, tipo quella volta in cui, nella posizione del diagramma qui a destra, giocai Re1-h5), e la Commissione Regole ha deciso di escludere solamente i tocchi chiaramente accidentali. Qualunque altro tocco, se non preceduto da acconcio, sarà considerato intenzionale e quindi porterà all’attività prevista per il pezzo toccato (da muovere se il proprio, da catturare se dell’avversario – ovviamente se è possibile: un pezzo inchiodato, a meno che non possa catturare il pezzo che inchioda, non potrà essere mosso, e quindi il toccarlo è solo un’azione di disturbo, che deve essere gestita come tale).
Patte rapidissime
Il nuovo regolamento non permette più di accordarsi per la patta se non si è fatta almeno una (semi)mossa a testa.
La motivazione è evidente: il regolamento del rating è oscuro, visto che dice che sono valide per il rating le partite che durano almeno una mossa, ma non specifica cosa succeda delle partite che durano meno di una mossa. Esse erano in una sorta di limbo: dipendeva un po’ dalla luna degli arbitri (che dovevano registrare la partita in modo particolare) e/o dei rating officer (che dovevano trasferire questa informazione ad Elista).
Il problema ancora sussiste per gli abbandoni, visto che, per ora almeno, il regolamento non impedisce di abbandonare prima di giocare una mossa (cfr. Fischer-Panno nell’ultima parte dell’articolo Campioni del mondo e corte partite).
Caduta di entrambe le bandierine
Visto che gli orologi digitali hanno ormai preso il sopravvento, gli estensori del regolamento hanno pensato bene di togliere dal regolamento quella normativa in cui si diceva che, se entrambe le bandierine fossero cadute, la partita avrebbe avuto il risultato di patta nell’ultima fase di gioco, oppure sarebbe proseguita. L’hanno spostata nelle Linee Guida per tornei dove è previsto il finale rapido, cioè partite di gioco standard o rapido in cui non è previsto incremento.
Ottimo. Ma cosa succede ora in un torneo lampo se entrambe le bandierine sono cadute?
Nel regolamento, semplicemente, non c’è più scritto (capita di dimenticarsi qualcosa) e per evitare che gli arbitri si sbizzarrissero nella ricerca di fantasiose soluzioni (tra cui la sconfitta per entrambi i giocatori) le commissioni Regole e Arbitri della FIDE in sessione plenaria hanno deciso che, se è possibile individuare il giocatore la cui bandierina è caduta prima, l’avversario vince, altrimenti la partita è patta.
Partita a colori sbagliati
Il regolamento precedente stabiliva che se una partita fosse iniziata coi colori sbagliati, sarebbe dovuta continuare a meno che l’arbitro non avesse deciso diversamente. Ora, invece, se della cosa ci si accorge prima della decima mossa, la partita in corso dovrà essere interrotta e una nuova iniziata da capo, altrimenti la partita continuerà.
In pratica, è stato eliminato uno dei poteri decisionali dell’arbitro.
Quinta ripetizione di posizione
Come noto, quando una posizione si ripete almeno tre volte, un giocatore ha il diritto di richiedere la patta (c’è tutta una procedura al proposito da rispettare). Se però una posizione si ripete per cinque volte, allora la partita è patta. Automaticamente.
Il regolamento precedente stabiliva che le cinque ripetizioni dovevano svolgersi nell’arco di nove mosse (per la precisione: diciassette semimosse). Invece il regolamento attuale ha eliminato questa limitazione.
Al fatto che fosse relativamente facile rendersi conto di cinque ripetizioni in nove mosse e che sia invece praticamente impossibile rendersi conto di cinque ripetizioni in qualunque momento della partita, non è stato dato granché peso dalla Commissione Regole.
In ogni caso, dopo cinque ripetizioni, la partita è patta. Se uno non se ne accorge e poi prende matto, e nell’analisi della partita scopre la quinta ripetizione, la partita è patta. E se è stato firmato un risultato diverso? La decisione spetta all’arbitro.
Tempo di tolleranza
Il tempo di tolleranza è quello in cui si può aspettare l’arrivo di un giocatore dopo l’inizio della sessione prima di assegnargli la sconfitta a forfait. È una di quelle regole curiose che fanno parte del regolamento FIDE, perché esso stabilisce che il bando di un torneo deve specificare il tempo di tolleranza, ma poi definisce un tempo di default nel caso non venga fatto. Questo tempo è ora zero.
Si è in pratica ritornati al regolamento valido fino al 2014, che però era scritto in modo più logico (il tempo di tolleranza è zero, a meno che il bando del torneo non specifichi un tempo diverso).
Collaborazione dei giocatori su richieste di patta
Viene precisato nel regolamento che è l’arbitro ad assistere i giocatori (e non viceversa!) nel caso di ricostruzione della partita a seguito di richiesta di patta (non accettata dall’avversario) per triplice ripetizione di posizione o per aver giocato 50 mosse senza catture o mosse di pedone.
Bagno
Come è noto, quando si ha il tratto si può gironzolare per la sala di gioco, ma, senza autorizzazione arbitrale, non la si può lasciare (per andare, ad esempio, in bagno o al bar). Se invece il tratto è all’avversario, si può uscire dalla sala (pur rimanendo sempre nell’area del torneo).
Il nuovo regolamento permette alle regole di una manifestazione di specificare che non si può abbandonare la sala nemmeno quando il tratto è all’avversario (senza autorizzazione arbitrale).
Richiesta formulari
Questo rientra nella categoria degli eventi improbabili. Nelle partite di gioco rapido (o lampo) i giocatori possono chiedere di utilizzare dei formulari e basare eventuali richieste di patta su di essi (come la cosa possa poi avvenire in pratica, non è del tutto chiaro).
Inoltre, in quelle partite (sempre di gioco rapido o lampo) in cui sono seguite le regole standard, si può chiedere fino a cinque volte il formulario di chi tiene le mosse (l’arbitro o un assistente).
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Articoli già pubblicati: | Le nuove regole (prima parte) | |
Le nuove regole (seconda parte) |
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