Dal nostro infaticabile Alessandro Parodi, ora in India a registrare un documentario sul più numeroso pellegrinaggio del mondo, riceviamo queste righe che volentieri pubblichiamo…

<<Gli scacchi, lo sappiamo, hanno un enorme potenziale. Un gioco per alcuni, una missione per altri, essi sono considerati da molti un vero e proprio stile di vita. Non c’è da stupirsi, insomma, se per qualcuno le 64 caselle siano niente meno che una religione.
Capita così che al Kumbh Mela, il festival spirituale più grande al mondo che sta facendo riversare nella cittadina indiana di Allahabad oltre 100 milioni di persone (ebbene sì, due volte l’Italia!), i più santi tra i santi, i cosiddetti “naga baba” (monaci nudi) siano colti dal vizio del nobil giuoco.
Tra una tenda e l’altra dei sadhu, gli asceti induisti, non è inconsueto scorgere accesissime lotte sulla scacchiera, in partite che scandiscono la giornata dei protagonisti indiscussi del Kumbh Mela. Fondamentali tra gli sport praticati nel paese, infatti, gli scacchi sono in India un enorme motivo d’orgoglio nazionale. Inutile a dirsi, anche tra i monaci, la cui attenzione a ciò che è materiale è tutt’altro che antitetica alla profonda interiorità induista, gli scacchi sono un gioco, una missione, uno stile di vita.>>

Alessandro Parodi

Per maggiori informazioni sul Kumbh Mela visitate il sito www.popeyeproductions.com.

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