Come succede da otto anni a questa parte, Campionato Torinese Assoluto e Trofeo Pistone hanno caratterizzato l’ultima parte dell’autunno alla SST. Spartaco Sarno si è chiaramente imposto nella principale manifestazione cittadina, mentre il torneo parallelo si è deciso proprio in extremis con la vittoria di Simone Bergero.

Ma se certi finali di Torre fossero stati giocati più correttamente, i risultati finali avrebbero potuto essere ben diversi.

Ma andiamo con ordine.


Dire che Spartaco Sarno è il nuovo Campione Torinese Assoluto è contemporaneamente sia vero che falso. È vero perché Sarno succede a Silviu Pitica nell’Albo d’Oro della manifestazione, ma come si fa a dare del nuovo a chi giunge al suo quinto titolo di Campione Torinese, dopo le due doppiette negli anni 1987-88 e 2010-11?

Il quinto titolo, tra l’altro, permette a Sarno di eguagliare il massimo numero di vittorie nella manifestazione, raggiungendo -in ordine alfabetico- Piergiorgio Battaggia, Maurizio Corgnati ed Enrico Pepino, tutti vincitori di cinque delle 64 edizioni del Campionato Torinese (o 65, se vogliamo contare -come solitamente si fa- anche quell’edizione -nel 1966- che non fu disputata). Inoltre, i trentadue anni tra il primo e l’ultimo titolo costituiscono il nuovo record, superando i ventiquattro di Corgnati che vinse il suo primo titolo nel 1970 e il suo quinto nel 1994.

Nel contempo, giacché Sarno non è davvero stato un nuovo vincitore, rimane fermo a trentadue il numero di giocatori che hanno vinto almeno un titolo di Campione Torinese. Ricordiamone alcuni: oltre ai già citati quattro che lo hanno vinto cinque volte, abbiamo un quadricampione (il prematuramente scomparso Teo Lampic), cinque che hanno trionfato tre volte (Sebastiano Gay, Riccardo Malvano -vincitore della prima edizione nel 1955-, Guido Negro, Paolo Racioppo e Alberto Pulito), tre bicampioni (Mario Fabbri, Giampiero David e Mauro Barletta) e altri diciannove che il titolo assoluto lo hanno bravamente vinto una volta, ma non sono poi riusciti a replicare quel successo.


Il nuovo pentacampione, vuoi per una forma che ha tardato un po’ a venire, vuoi per il calendario speciale a cui era stato costretto dalla partecipazione al Campionato Mondiale Senior (Sarno ha disputato le prime tre partite del CTA in cinque giorni), non era proprio partito benissimo, con due patte (contro Federico Briata e Alessandro Davi) e una vittoria contro Enzo Tripodi che è la prima puntata del film che dà il titolo a quest’articolo.

Le partite del 65° Campionato Torinese Assoluto si trovano qui, ed è a quest’elenco che verrà fatto riferimento nel seguito. In particolare, la partita Sarno-Tripodi è la quinta. 

In tale partita, dopo la 52a mossa del Bianco (52. T:a7+), si raggiungeva la posizione riportata qui sulla sinistra che, secondo le tablebase, è patta. E, se lo dicono le tablebase, non è argomento di discussione (dettagli sulle tablebase si trovano qui).

Però le tablebase sono perfette. I giocatori che maneggiano le stesse posizioni dalla perfezione sono ben lontani. Infatti, dopo 52… Rf6 53.Ta6+ Rg7 54.Rg5, Tripodi giocava 54… Tc5?? e la posizione si fracassava in pochi attimi. Avrebbe dovuto mantenere la Torre sulla colonna ‘b’ (qualunque tra Tb1, Tb2, Tb3 o persino Tb7 -anche se in questo caso lo schema difensivo sarebbe stato più complesso- avrebbe raggiunto lo scopo) e Sarno non avrebbe più potuto vincere perché la Torre Nera, tra le altre cose, poteva impedire al Re Bianco di arrivare in g6, come invece successo in partita: 55.Ta7+ Rf8 56.Rg6 Tc2 (troppo tardi!!) 57.Ta8+ Re7 58.f6+ Rd7 (se 58… Re6 50. Te8+) 59.f7 Tg2+ 60.R:h5 1-0   


Al ritorno da Bucarest (sede del Campionato del Mondo Senior), nella partita con Francesco Sorcinelli (la dodicesima dell’elenco di cui sopra), un’altra volta (anzi, per tre volte!) veniva confermato l’assioma precedente. La posizione sulla sinistra (verificatasi dopo 53.A:Cc5 T:Ac5) è di nuovo patta, ma la partita cambia risultato tre volte nel giro di poche mosse. Dopo 54.a5 Re4 55. a6, infatti, Sorcinelli gioca 55… Ta5? e la vittoria è ora pronta a sorridere a Sarno. Ma questi non s’avvede che è il momento fondamentale per far perdere un tempo decisivo al Nero con 56.Te8+ (il Re Nero deve tornare sulla ‘f’ o allontanarsi dal pedone) e gioca 56.a7? e la partita è di nuovo in posizione patta perché il Nero con 56… f5 ora riesce a portare il pedone a promozione (curiosamente avrebbe pattato anche 56… T:a7+, perché o si sarebbe allontanato il Re Bianco o la Torre Bianca sarebbe finita in una posizione poco efficace) 57.Rb6 Ta1 (anche 57… T:a7 seguita da 58… f4 sarebbe stata ugualmente adatta) 58.Te8+ Rf3 (che ancora patta, ma è la più rischiosa, perché mostra che non si è compresa perfettamente la posizione – e lo si vedrà più avanti; più precisa sarebbe stata 58… Rd5 che avrebbe tenuto lontano il Re Bianco, elemento senza il quale il Bianco non riuscirà mai a catturare il Pedone Nero) 59.a8=D+ T:a8 60.T:a8 f4 61.Rc5. Ecco la nuova posizione decisiva (vedi a destra), dove il Nero gioca 61… Re2?? che perde immediatamente, perchè dopo 62.Rd4 non vanno bene né 62… f3 (giocata da Sorcinelli), dato che 63.Ta2 obbliga il Re Nero a scendere in ottava e 64.Re3 guadagna il pedone (e infatti Sorcinelli abbandona), né si può vagare col Re, perché il Re Bianco si avvicina al pedone in modo letale. Occorreva giocare 61… Re3 e il meglio a cui il Bianco poteva aspirare era un finale Re e Torre contro Re e Cavallo, comunque pari (anche se non certamente facile per il Nero). Ad esempio: 62.Rd5 f3 63.Ta3+ Re2 64.Re4 f2 65.Ta2+ Re1 66.Re3 f1=C+ 67.Rd3 Cg3 68.Tg2 Cf1 e il Nero ha sempre una difesa a disposizione (che poi la trovi, è un altro paio di manicheSorridente).


Veniva poi un terzo evento a portare un teorico favore a Sarno. Il suo avversario più agguerrito si dimostrava Briata, che aveva lasciato per strada solo il mezzo punto (cioè due al cambio 3-1-0Sorridente) dello scontro diretto. Questi, però, nella serata in cui doveva affrontare Tripodi, si ammalava e perdeva la possibilità di scavalcare Sarno. Non era ancora finita, ma Sarno, una volta divenuto controllore del proprio destino, non lasciava scampo a nessuno: sconfiggeva prima Max De Barberis al quinto turno e poi Stefano Yao al sesto, diventando quindi irraggiungibile per Briata, che poi impattava anche l’ultima partita finendo staccato di tre punti e con un comunque brillantissimo secondo posto da invitto sulla scacchiera. Terzo Yao, quarto Tripodi, quinto Davi, sesto De Barberis, settimo Sorcinelli e, per quanto anche lui invitto (due partite, due patte), ultimo il ritirato Pitica.


Il precedente trafiletto evidenzia uno dei grossi problemi di questa edizione, le troppe assenze. Oltre alle sei già indicate, occorre segnalarne altre due all’ultimo turno. Quindi otto partite su ventotto non sono state disputate, e tre delle venti giocate si sono concluse con delle rapide patte nella prima mezz’ora di “gioco”.  Diciamola tutta: un degno vincitore e un degnissimo podio, ma un torneo complessivamente non all’altezza della sua fama.

Il link a tutti i risultati e le classifiche.


Anche il vincitore dell’8° Trofeo Pistone (l’ottavo, checché ne dicesse il bando che lo definiva il settimo – qui il link a risultati e graduatorie), Simone Bergero, poteva ringraziare la sua miglior perizia nel giocare i finali di Torre. Nell’ultimo turno, infatti, Bergero affrontava Matteo Gatti, con cui condivideva il primato in classifica (altri tre seguivano staccati di mezzo punto). Bergero sacrificava un pedone in apertura e non lo recuperava più. Poi ne perdeva un secondo. A quel punto, dopo 43 mosse, la sua posizione era disperata…

Poichè questa partita non è riportata nel database della SST, viene presentata interamente col visualizzatore, ma, a parte un paio di osservazioni precedenti, i commenti significativi cominciano soltanto dalla 43a mossa del Nero.

Il risultato finale di patta permetteva anche a Luigi Di Muro di raggiungere il vertice. A quel punto decideva lo spareggio tecnico e il calendario un pizzico più difficile che Bergero aveva dovuto affrontare (perché è questo che misura e premia il Buchholz Cut-1) lo avvantaggiava su Di Muro, giunto secondo per un’incollatura. Più staccato Gatti, che deve così rimandare l’occasione per la prima vittoria alla SST in un torneo per adulti.     

Perché è certamente solo di un rinvio di cui si sta qui parlando.

Altri premiati sono stati Giuseppe Tolva (4°, primo dei 1N/2N), Stefano Maraviglia (8°, primo dei 3N/NC) e Antonio Angelo Polignano (9°, primo degli Under 16 non ancora premiati).

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