Nel fine settimana appena trascorso (24 – 26 marzo) si è svolto a Santa Margherita Ligure il raggruppamento del Campionato Italiano a Squadre delle serie A1, A2, e B con quattro rappresentative della SST.

Giocavano anche i gironi C3 e C4 e tre gironi di promozione della Liguria, ma qui non c’erano squadre della scacchistica, che in Piemonte queste due categorie si giocano ancora con il vecchio sistema di una partita ogni due settimane.

SS Torinese Junior 1

Inserita nel girone 2 della serie B, schierava quattro classe 1999, Marco Mina, Pietro Buffa, Alessandro Villa e Simone Bergero integrati da Silviu Pitica e Renato Mazzetta che hanno contribuito con una partita a testa.

I nati nell’ultimo anno del secolo scorso (beh, qualcuno potrebbe obiettare che tale onore spetterebbe all’anno 2000) hanno fatto un buon torneo di consolidamento, mostrando nell’arco dei cinque turni un gioco solido e/o maturo, come dimostrano anche i risultati, dove dominano i pareggi, con tre a testa per Mina, Buffa e Bergero (e sia detto a onor suo che alla sua unica patta Villa aggiunge una sconfitta e due vittorie). Come sempre si può sempre migliorare, e in questo senso fa riflettere che si sia pareggiato con “Il Castelletto” di Milano, che ha dominato il girone e si sia invece perso nettamente con Piacenza al primo turno e sul filo di lana con Sarzana nell’ultimo, per un quarto posto finale su sei squadre.

Certo, la permanenza nella categoria non è mai stata in discussione, ma forse a posteriori ci si sarebbe potuto porre con più determinazione l’obiettivo del podio.

SS Torinese Verde

Inserita nel girone 1 della serie B, era la squadra degli Anni Zero, con un 2001 – Mirko Lizzul e tre 2003 – Enzo Tripodi, Gabriele Zenere e Marianna Raccanello, integrati da due diversamente giovani come il capitano Mario Giacometto e Nicola Vozza che per far rifiatare i veri giovani han giocato due partite a testa (ma visti i risultati, ops, forse non è stata una grande idea, beh Sorridente è così che va lo sport).

E lo si sapeva fin da subito, questo girone 1 della B sembrava una A2, con Il Libraio di Cuneo che schierava un ex Campione Italiano come Spartaco Sarno, e il “Chess Projects Surfers” di Milano che presentava due Maestri Internazionali, tanto per dire.

Insomma la retrecessione era in preventivo ed infatti è arrivata. Ci sta, a volte può essere utile fare un passo indietro per farne tre in avanti. Ed i nostri li faranno, magari cominciando sin dall’anno prossimo riconquistando la Serie B.

Detto di alcuni match davvero proibitivi (l’Elo non mente) rimane l’impressione che i “verdi” manchino di quel pizzico di solidità che possa stabilizzare il loro già competente gioco, ma altrettanto evidente è l’impressione che bisogna solo aspettare qualche anno, o forse anche solo qualche mese. Non si può evitare di citare Enzo Tripodi, nettamente il miglior in campo.

SS Torinese B

Inserita nel girone 1 della Serie A2 è una formazione slegata da logiche di età e han dato il loro contributo Mauro Barletta, Enrico Pepino, Marco Ubezio, Silviu Pitica e Luca Fassio.

Tutti giocatori che conosciamo benissimo e da loro ci si aspettava semplicemente un buon torneo. Perso nettamente il primo match contro Savona i nostri si son giocati il secondo posto con Prato all’ultimo turno. È andata male ma così vanno le cose e allora ne approfitto per portare la mia personale solidarietà a tutti i giocatori che hanno perso partite impossibili da perdere. Il torneo sta per finire molti sono già ripartiti e per quelli rimasti non resta che aspettare quelli che ancora giocano. È così che ho potuto assistere al finale di Luca Fassio, che guadagnato un pedone in pieno mediogioco lo conserva fino ad un finale di Cavallo e Alfiere contro Cavallo e Alfiere (di colore contrario) con quattro pedoni contro tre e i pedoni abbastanza sparpagliati per la scacchiera. Per quello che ne posso capire io, non era affatto facile da vincere, e quello che si poteva prevedere era un finale lunghissimo fatto di manovre estenuanti. Il Nero, la parte in svantaggio di materiale, giocava mosse che attaccavano qualcosa, tanto per infastidire il Bianco, e poi, un po’ alla volta, come è, come non è, il Cavallo ed il Re del Nero hanno attaccato un pedone che il Bianco non ha più potuto difendere (il suo Cavallo era lontanissimo su una scacchiera che all’improvviso sembrava grande non 8 per 8, ma 12 per 12. Dire che il pedone è stato perso su casa dello stesso colore dell’Alfiere aggiunge beffa al danno. Perso questo pedone, il Nero si è trovato in netto vantaggio ed è stato poi un rapido crollo per la parte bianca. Ovviamente, dato che lo è sempre, Luca Fassio era in zeitnot, ma tutti (vabbeh, quasi) alla scacchistica e altrove, sanno quante innumerevoli partite ha vinto Luca in zeitnot, partendo da posizioni vinte, pari e ogni tanto (i più maligni dicono spesso) pure da posizioni perse. Quindi la colpa non è dello zeitnot, né del gioco passivo di Luca (diagnosi sua), seconda me la responsabile è proprio Caissa, che ogni tanto ci tiene a ricordare che alla fine è lei che decide! E allora coraggio, una vita senza perdere partite impossibili da perdere, quanto strana sarebbe?

SS Torinese A

La punta di diamante delle squadre della scacchistica, nel girone 1 della Serie A1. L’anno scorso nel Master, e tuttavia l’immediata risalita era una speranza ma non un obiettivo su cui puntare tutte le fiches. La A, integrata a mò di consolidamento dal GM montenegrino Nikola Djukic schierava Stefano Yao (un altro 1999), Alessandro Davi, Alessio Gallucci e Antonio Melone, tutti e quattro diventati scacchisti dentro i locali di Via Goito. Piccole o grandi, fate voi, comunque son soddisfazioni.

Pattato al primo turno con i favoritissimi brianzoli della ASD Scacchistica Cerianese, alla fine del terzo turno la classifica diceva: Eporediese a punteggio pieno con tre su tre, ASD Scacchistica Cerianese con due vittorie e un pareggio ma in vantaggio per i punti individuali sulla Scacchistica A. Poiché i ragazzi di Ivrea dovevano giocare proprio con l’ASD di Ceriano Laghetto al quinto turno e subito con noi della SST tutto era ancora aperto per la promozione in Master.

Purtoppo al quarto turno, nonostante una fortunosa vittoria in prima scacchistica (Nikola Djukic stesso lo afferma) arriva una sconfitta di match che praticamente chiude il torneo.

All’ultimo turno la Cerianese vincendo lo scontro diretto riusciva a prendere il comando della classifica, come si dice in questi casi, proprio sul filo di lana. Complimenti a Luca Moroni, Giulio Borgo, Franco Trabattoni e a Daniele e Mattia Lapiccirella.

Ma complimenti anche agli amici di Ivrea, Folco Castaldo, Fabrizio Ranieri, Elia Mariano, Silvano Saccona e Filippo Chiarotto: sono anni che giocano insieme, hanno già giocato in tre finali Master e sicuramente ci riproveranno: per loro vale proprio il detto l’unione fa la forza!

E per ultimo ma non ultimo, complimenti a Stefano Yao, che ha raggiunto il titolo di Maestro FIDE. Mi limito ai complimenti, perché il fatto si merita sicuramente un articolo di approfondimento, magari quando a Stefano sarà arrivato il certificato della FIDE: sì, che emozione, per il raggiungimento del titolo, la federazione internazionale manda un certificato!

E per concludere,

il tempo è stato accettabile, la compagnia ottima, l’organizzazione ha funzionato bene, gli scacchi sono un gioco bellissimo e Santa Margherita Ligure è un luogo meraviglioso, quindi tutto bene, benissimo.

I risultati completi dei vari gironi e le classifiche le trovate qui oppure qui.

 

Post scriptum 1

Se come scacchista posso trovare dignitosa la sede di gioco, del resto sono uno che amava la sede del vecchio Centurini nei carrugi di Genova, come persona qualunque dico che sarebbe bello che tutte le scuole d’Italia fossero sempre intonacate a nuovo e le porte dei bagni messe in asse e lo so che non è colpa degli organizzatori a cui ribadiamo i complimenti e ringraziamenti, ma così vanno le cose in questo strano Paese.

Post scriptum 2

Dalle 18 di venerdì a verso le 20 di domenica, sono poco più di 48 ore per 5 partite (90 minuti per 40 mosse più 15 per finire più 30 secondi a mossa, sono 4-5 ore a partita). È un vero massacro e tutti possiamo testimoniare stanchezza e facce stravolte, le nostre e quelle degli altri. E negli incontri a squadre per di più si gioca emotivamente anche quando eventualmente si riposa.

Non vogliamo tornare ai vecchi tempi delle buste e ai tornei di nove turni ma forse si potrebbe lasciare la formula week-end ai normali tornei e trovare qualche altro meccanismo per il Campionato Italiano. Siamo consapevoli che non si può fare un raggruppamento di otto giorni, ma forse si può pensare qualcos’altro tipo chessò, due o tre turni vecchio stile un incontro alla settimana e poi un raggruppamento dei soli tre turni finali per un totale di cinque o sei turni, oppure due raggruppamenti, uno a marzo e uno a settembre, per un totale di sei, sette turni.

O come deciderà chi deve decidere ma fatemelo dire, cinque partite con questi tempi di riflessioni uno le gioca solo se proprio non può fare a meno degli scacchi o se è un po’ matto, o tutte e due le cose insieme.

E se proprio non si può cambiare ricordatevi che per un torneo del genere essere in forma fisicamente è altrettanto importante che la conoscenza dei finali di Torre, della propria immaginazione tattica e sapienza strategica e molto più importante di qualunque conoscenza di teoria delle aperture.

 

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