E’ sempre più complicato organizzare la fase provinciale di Torino dei Gss. Non c’è storia, quest’anno sono arrivate l’8 marzo al PalaRuffini 85 squadre e 340 giocatori (senza contare le riserve e gli accompagnatori) e questi sono numeri che abbisognano di una struttura organizzativa non indifferente e di una sede di gioco adeguata.

Ovviamente da sempre questi due requisiti li abbiamo grazie all’Ufficio Scolastico che ci supporta con la gratuità del Palazzetto, ma tutto finisce lì: non arrivano coppe, non arrivano medaglie, meno che meno contributi per gli arbitri o per il materiale, e così ci troviamo ogni anno tutti i costi caricati sulle spalle, larghe per carità, della Scacchistica. Per fortuna che per la logistica e l’arbitraggio c’è qualche volontario dagli altri circoli: Denis Paonessa da Ivrea e Giovanni D’Ingiullo da Nichelino.

Per non parlare poi degli istruttori/arbitri/accompagnatori che oltre a far quadrare tutti i problemi di permessi e di responsabilità con le segreterie delle scuole devono anche sopportare il sottoscritto che vorrebbe sempre il massimo anche quando questo oggettivamente è improponibile.

Ma tutto questo lo si fa volentieri perché, ammettiamolo, veder giocare in contemporanea tutti quei ragazzi da soddisfazione e poi perché il nostro “Progetto giovani” è da anni la nostra mission principale che si traduce in una quindicina di corsi annuali nelle scuole, parecchi corsi brevi e da qualche anno a corsi di psicomotricità per le prime elementari. E poi tutta la parte Preagonstica e Agonistica in via Goito al sabato pomeriggio per tutto l’anno.

Tutto questo, da quando non ci sono più i contributi pubblici, viene supportato anche con le entrate del 5×1000. A questo proposito invitiamo tutti coloro che sono contenti del nostro operato ad aderire all’iniziativa che non ha costi leggendo le modalità cliccando qui.

Per la statistica possiamo rimarcare che nelle ultime 4 edizioni non ci siamo spostati di molto siamo passati dalle 90 squadre del 2013 alle 85 del 2016 con un calo abbastanza netto di partecipazione per le scuole medie, un aumento per le scuole elementari e una ripresa leggera per le scuole superiori. La tendenza ormai sembra delineata.

Note salienti sulla giornata non ce ne sono state: nessuna contestazione e nessun pianto. I genitori sono stati sulle tribune a scattar foto e a consolare i perdenti e a gioire con i vincenti. E anche i ragazzi, che finito di giocare dovevano lasciare l’area di gioco, non hanno dato alcun problema nel rispettare questa e altre banali regole logistiche. Qualche insegnante che accompagnava i ragazzi per la prima volta si è stupito del dispiegamento di tutte le scacchiere, ma a questo siamo abituatissimi. Nessuno fino a che non vede può credere che il movimento scacchistico arrivi in una sola provincia a coinvolgere centinaia di ragazzi delle scuole. E qui di alcune scuole c’erano solo i migliori o i più allenati. E grazie al nostro dio calcio che occupa pagine e pagine e pagine sui giornali e ore, e ore, e ore nelle televisioni in Italia sarà sempre così.

Ubi maior…?

 

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